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Noleggio a breve termine, sempre più rubate vetture e furgoni: 12 milioni di euro di danni

Sono ben 1.800, cui vanno sommati i furti di mezzi a lungo termine e in car sharing, per un totale di oltre 6.000 veicoli all'anno. "Una piaga che rischia di mettere in ginocchio la sopravvivenza degli operatori meno strutturati", fanno sapere dall'Associazione di categoria Aniasa

Le auto a noleggio vanno a ruba. Nel vero senso della parola, visto che nell’ultimo anno ben 1.800 vetture e furgoni (soprattutto con contratti a breve termine) sono stati oggetto delle poco piacevoli “attenzioni” dei ladri nel nostro Paese. A renderlo noto è l’Aniasa, la costola di Confindustria che si occupa di servizi di mobilità.

A detenere il triste primato delle regioni più colpite dai furti (ben cinque al giorno), ci sono Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia. Il fenomeno è in crescita, +11 per cento rispetto all’anno passato, e la conseguenza per il settore sono danni stimati in ben 12,5 milioni di euro.

“I nostri ultimi dati confermano e se possibile consolidano”, evidenzia Giuseppe Benincasa – Direttore Generale di ANIASA, “il negativo primato europeo e mondiale del nostro Paese nella graduatoria delle nazioni più colpite dalla piaga dei furti d’auto. La crisi economica degli ultimi anni ha spinto le organizzazioni criminali a puntare con crescente interesse verso questo redditizio business e, in particolare, verso la crescente flotta delle auto a noleggio a breve termine. Numeri significativi, cui si aggiungono quelli del noleggio a lungo termine e del car sharing e che portano a un totale di oltre 6.000 unità le vetture rubate ogni anno alle società di mobilità pay-per-use (lungo termine, breve termine e car sharing). Un fenomeno”, spiega Benincasa, “che in una fase di crisi acuta dell’industria turistica e di recessione economica mette a rischio la sopravvivenza di alcuni operatori meno strutturati”.

Ma che fine fanno i veicoli rubati? Trattandosi di mezzi praticamente nuovi, le destinazioni possibili sono soprattutto due: il mercato nero dei pezzi di ricambio, sia italiano che europeo, oppure l’esportazione verso i paesi dell’Est. La buona notizia invece è che, nonostante i ladri siano sempre più abili e specializzati, il tasso di recupero del maltolto è superiore a quello del mercato nazionale: mentre quest’ultimo si ferma al 36%, nel caso dei veicoli a noleggio a breve termine ne viene ritrovato uno su due.