Giustizia & Impunità

Salone del libro, archiviata l’indagine su Chiara Appendino per concorso in peculato

La vicenda riguarda un incarico da 5mila euro - poi restituiti - che il suo portavoce dell'epoca Luca Pasquaretta aveva ricevuto nel 2017 per un’attività che, secondo l’accusa, non avrebbe svolto. Lui è stato rinviato a giudizio, mentre il gip ha accolto la richiesta di archiviazione per la sindaca

È stata archiviata l’indagine a carico di Chiara Appendino per concorso in peculato relativa all’incarico di consulenza per la Fondazione Salone del Libro svolta nel 2017 da Luca Pasquaretta, all’epoca portavoce della prima cittadina. Il gip di Torino Luisa Minutella ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura confermando l’estraneità della sindaca alla vicenda.

Tutto è nato da un incarico da 5mila euro – poi restituiti – che Pasquaretta aveva ricevuto nel 2017 quando faceva parte dello staff di Appendino per un’attività che, secondo l’accusa, non avrebbe svolto. La prima cittadina, difesa dall’avvocato Luigi Chiappero, quando era stata ascoltata dai magistrati aveva affermato che il lavoro gli era stato assegnato contro la sua volontà.

Archiviata anche la posizione di Elisabetta Bove, funzionaria del Comune, che aveva compilato i documenti per la consulenza ed era accusata di falso dai pm. Diverso il caso di Pasquaretta, già rinviato a giudizio insieme ad altri cinque e al vicedirettore del Comune Giuseppe Ferrari e aò vice presidente della Fondazione Salone del Libro, Mario Montalcini. L’udienza è fissata a ottobre.