Scienza

AstraZeneca, “c’era stato un altro stop a luglio, ma non legato al vaccino: diagnosticata la sclerosi multipla a uno dei partecipanti”

A riferirlo è Statnews, il portale scientifico del Boston Globe che aveva già fatto lo scoop sul blocco dei lavori. Inoltre precisa che il volontario che ha contratto la mielite trasversa è una donna britannica

“C’era stato un altro stop a luglio” ma “non correlato al vaccino“. AstraZeneca conferma: la presenza di una presunta “reazione avversa” che ha portato allo stop della sperimentazione sul vaccino anti Covid di Oxford non è stato un “caso isolato”. A riferirlo è Statnews, il portale scientifico del Boston Globe che aveva già fatto lo scoop sul blocco dei lavori in seno al colosso farmaceutico anglo-svedese. Secondo l’organo di stampa statunitense, il ceo di AstraZeneca, Pascal Soriot, avrebbe ammesso la circostanza durante una conference call con gli investitori, istituita dalla banca Jp Morgan. “Soriot – si legge nell’articolo firmato da Adam Feuerstein – ha confermato che la sperimentazione clinica è stata interrotta una volta in precedenza a luglio, dopo che un partecipante ha manifestato sintomi neurologici”. La sperimentazione tuttavia è ripresa: “Dopo un ulteriore esame – avrebbe riferito Soriot – a quel partecipante è stata diagnosticata la sclerosi multipla, ritenuta non correlata al trattamento del vaccino Covid-19”. StatNews, riferisce anche che AstraZenca non ha risposto ai chiarimenti richiesti dall’organo di stampa.

“Il volontario è una donna e sta bene” – Durante la videoconferenza sono emersi anche particolari sul volontario che ha contratto la mielite trasversa, l’infiammazione del sistema neurologico spinale che ha spinto il Data and Safety Monitoring Board (il comitato indipendente che vigila sulla sperimentazione) a chiedere di bloccare le procedure. Il partecipante sarebbe una donna britannica che “ha manifestato sintomi neurologici compatibili con un raro ma grave disturbo infiammatorio spinale chiamato mielite trasversa”, ha confermato Soriot. “La diagnosi della donna – si legge – non è stata ancora confermata, ma sta migliorando e probabilmente verrà dimessa dall’ospedale già nelle prossime ore”. Il consiglio incaricato di supervisionare i dati e i componenti di sicurezza degli studi clinici di AstraZeneca ha confermato anche che al partecipante è stato iniettato il vaccino Covid-19 dell’azienda e non un placebo. I commenti di Soriot, secondo chi ha assistito alla call, “avevano lo scopo di rassicurare gli investitori sul fatto che la società stava prendendo sul serio il possibile evento sulla sicurezza dei vaccini e di annullare eventuali danni al prezzo delle azioni della società”. “Un vaccino che nessuno vuole prendere non è molto utile”, ha detto Soriot.

Financial Times: “Sperimentazione ripartirà presto” – Nonostante il secondo stop, c’è ottimismo per la ripartenza della sperimentazione, che era alle battute finali: entro fine mese, infatti, era prevista la conclusione della fase 3, mentre si sperava di distribuire il vaccino già a novembre. Al momento, il candidato vaccino messo a punto dallo Jenner Institute di Oxford, in Inghilterra, è stato somministrato a 50.000 persone in sei paesi in tutto il mondo. Fra i partner per il sviluppo del farmaco c’è anche la Advent srl di Pomezia, in provincia di Roma. Il suo presidente, Piero Di Lorenzo, ha spiegato a Ilfattoquotidiano.it che “si tratta di uno stop di routine, che avvengono spesso durante le sperimentazioni” e che “questa decisione dimostra la serietà con la quale si sta lavorando alla realizzazione del vaccino”. I casi di mielite trasversa, secondo il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, si trovano “nella letteratura dei vaccini, anche in quello antinfluenzale” ma “devono esserci stati dei motivi seri per interrompere la sperimentazione”.