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Al Garrick Club di Londra è vietato l’ingresso alle donne: imprenditrice minaccia di fargli causa se non sarà ammessa

In ogni caso, se anche Emily dovesse vincere la sua battaglia, dovrebbe superare il criterio principe di selezione del Garrick, che conta a oggi 1400 soci e una lista d’attesa di sette anni: "È meglio escludere dieci uomini irreprensibili piuttosto che ammettere un solo terribile noiosone"

Aprite alle donne o vi faccio causa“. È l’ultimatum lanciato da Emily Bendell, 39enne imprenditrice nel settore della biancheria intima, al Garrick Club, lo storico circolo londinese fondato nel 1831 e rimasto un punto di ritrovo per soli uomini (fra i suoi membri ha annoverato Charles Dickens e Laurence Olivier). Proprio così, ancora oggi, nella Londra del XXI secolo, esistono e resistono dei club il cui accesso è vietato alle donne, così come era nell’Ottocento. Poltrone in pelle, candelabri, penombre, discrezione, i gentlemen’s club rappresentano tuttora un unicum della capitale britannica: in quei salotti si ritrovano l’aristocrazia e la finanza, si svolge la vita sociale, si tessono trame politiche e personali.

Emily Bendell ha chiesto di essere ammessa all’esclusivo Garrick Club, minacciando di citare in giudizio l’istituzione per violazione della Legge sull’Uguaglianza del 2000 qualora non dovesse essere ammessa. Al momento, l’unico precedente in tal senso riguarda il Carlton, ritrovo ufficioso del partito conservatore, che fu costretto ad ammettere tra i suoi social Margaret Thatcher come prima donna quando lei divenne primo ministro: ma fu solo alla sua morte, nel 2008, che il club decise di aprire definitivamente le sue porte ad altre socie.

In ogni caso, se anche Emily dovesse vincere la sua battaglia, dovrebbe superare il criterio principe di selezione del Garrick, che conta a oggi 1400 soci e una lista d’attesa di sette anni: “È meglio escludere dieci uomini irreprensibili piuttosto che ammettere un solo terribile noiosone“.