Una decisione, spiega il premier, per "evitare un lockdown generalizzato" che è piaciuta molto anche alle aziende. Intanto il ministro dell'economia parla all'Europa: disattivare la clausola generale di salvaguardia adesso "non manderebbe il giusto segnale"
Aveva dato il via libera alcuni giorni fa il consiglio scientifico francese, ora anche il governo di Jean Castex ha dato la sua benedizione: in Francia la quarantena per le persone che sono state in contatto con positivi al Covid-19 scende da 14 a 7 giorni. Una decisione presa per “evitare un lockdown generalizzato”, ha detto il premier e che è stata accolta con favore dagli imprenditori d’Oltralpe e già spiegata dal ministro della Salute, Olivier Véran, per cui nella seconda settimana dalla probabile infezione il rischio di contagiare altre persone “resta, ma è molto debole”. A corredare le affermazioni di Véran è intervenuto oggi anche il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire per il quale questa formula più breve è sintomo della necessità da parte della Francia (e, più in generale, dell’Europa) di convivere con il coronavirus, dato che “nessuno sa” quando arriverà un vaccino.
L’annuncio del premier ha seguito, dunque, la presentazione delle nuove misure del governo contro il Covid. Castex ha lamentato il fatto che la situazione si sia “degradata” e che durante il periodo estivo ci sia stato un “allentamento” del rispetto dei cosiddetti gesti barriera. Motivo per cui, come anche sottolineato da Véran, accorciando la quarantena si pensa di favorire “una migliore adesione” alla regola poiché, ha spiegato il ministro, ad oggi “registriamo che gran parte dei francesi non rispetta la quarantena“.
Intanto, nel Paese sono 42 i dipartimenti in allerta rossa, vale a dire dove il virus circola attivamente. Una classifica che, ha spiegato Castex, “non comporta conseguenze automatiche ma permette al prefetto in coordinamento con le autorità sanitarie e i rappresentanti locali di adottare misure supplementari di riduzione dei rischi, in particolare sull’uso della mascherina, gli assembramenti negli spazi pubblici, i grandi eventi o gli orari di apertura di alcuni negozi”. Il premier ha inoltre riferito di aver chiesto ai prefetti coinvolti di proporre “nuove misure complementari entro lunedì”.
Una decisione, dunque, che spera di trovare una soluzione affinché i cittadini francesi possano vivere questo periodo di attesa del vaccino con una formula che aiuti anche le aziende stesse, che infatti hanno accolto la misura con positività. Una situazione che, come sottolinea il ministro Le Maire, è ancora troppo incerta, motivo per cui è necessario trovare una via d’uscita in attesa del vaccino. In merito, parlando all’Europa, il ministro ha ribadito che stabilire ora quando disattivare la clausola generale di salvaguardia, che ha sospeso l’attuazione degli obblighi previsti dal patto di stabilità, “non manderebbe il giusto segnale” dato che “nessuno sa quando la crisi finirà”. Finché non avremo accesso a un vaccino, ha continuato il ministro, “dovremo mettere insieme la sfida della sicurezza sanitaria e il bisogno di una ripresa economica”.
Per Le Maire, infatti, “sarebbe strano definire le regole prima di sapere quando finirà la crisi. Sarei molto felice di poter dire ai miei cittadini che nel settembre 2021 finirà la crisi, ma sarebbe folle dire una cosa del genere. Per ora dobbiamo vivere con il Covid e dobbiamo avere successo nell’attuazione dei piani di ripresa. Finché non c’è alcuna visibilità sulla fine della crisi, penso che sia saggio non definire un quadro troppo rigido”, conclude.