“Mario si è rovinato: quando è cominciata quella rissa lui ha preso le parti di quel Belleggia, quello che ha cantato… Sono tutti responsabili, ma quel cretino che ha chiesto aiuto ai fratelli Bianchi…la lite ormai era finita”. Stefano Pincarelli riassume così il sabato sera in cui è morto Willy Duarte. Suo figlio Mario è uno degli arrestati, ora in carcere. Repubblica lo ha raggiunto nella sua casa di Artena, in provincia di Roma, strappandogli qualche considerazione sulle accuse che coinvolgono il figlio.
“Non è un santo, è un ragazzo irrequieto, esce e beve tutte le sere ma al lavoro è il numero uno”. Quella sera, racconta, “è tornato a casa alle 4.30 e mi ha detto solo questo: dì a mamma che vado a dormire con delle mie amiche, invece è andato a costituirsi“. Non crede a chi dice che Mario sia saltato sopra il corpo di Willy, a terra. “È intervenuto per difendere Belleggia – ripete – Forse aveva bevuto, ma non è certo Totò Riina”.
“Certo non sono troppo ottimista: è indagato per un reato pesante, mi sa che alla fine dieci anni se li fa… Magari gli danno il ‘concorso’, ma 4 o 5 anni mi sa che se li fa. Un po’ di galera gli farà bene, comunque, magari si raddrizza. È un bel ragazzo, ha parecchie ragazze…”. Il padre di Pincarelli poi dice che sua moglie è sconvolta per Willy: “Ci dispiace più per quel ragazzo morto che per il figlio che sta in galera“.