La Polizia ha arrestato i quattro, tutti residenti a Pisticci. Altre tre ragazzi indagati, si indaga per capire il ruolo di un ottavo ragazzo. Le due minorenni sono state picchiate, poi costrette ai rapporti sessuali. Il Gip: "Modalità brutali, subdole ed efferate"
“Assumetevi le vostre responsabilità e confessate tutto, anche i nomi degli altri violentatori“. A parlare, tramite l’avvocato Giuseppe Rago, sono le famiglie delle due inglesi minorenni violentate durante una festa in una villa a Marconia di Pisticci, in provincia di Matera, la notte tra il 7 e l’8 settembre scorso. I familiari si rivolgono ai quattro ragazzi che questa mattina sono stati arrestati per la violenza di gruppo. Ma i quattro non erano da soli mentre commettevano lo stupro: il branco era composto da otto persone. Ci sono quindi altri indagati e altre persone da identificare. I dettagli sono stati illustrati dal procuratore capo di Matera Pietro Argentino durante la conferenza stampa in Questura.
Gli agenti della Polizia hanno eseguito le misure cautelari, arrestando il 23enne Michele Masiello, il 22enne Alberto Lopatriello, il 21enne Alessandro Zuccaro e il 19enne Giuseppe Gargano, tutti residenti a Pisticci.
Successivamente, la Questura ha precisato che sono indagati in stato di libertà tre degli altri quattro giovani che hanno partecipato alla violenza di gruppo. Il procuratore Argentino ha specificato che le indagini proseguono anche per fare chiarezza sul ruolo avuto nella vicenda da queste altre quattro persone.
Secondo gli inquirenti, la violenza sessuale è avvenuta nel giardino della villa dove era in corso una festa privata. Le ragazze sono state picchiate, poi costrette ai rapporti sessuali. È stato il più giovane, Gargano, a spingere con forza una delle due minorenni in una zona buia sul retro della villa, seguito da Masiello, Zuccaro, Lopatriello e dall’altra ragazza che seguiva la sua amica. Poi sono iniziate le violenze a cui hanno partecipato anche gli altri quattro giovani. Le ragazze si sono difese con tutte le loro forze, ma sono state picchiate e costrette alle violenze. Le indagini, coordinate dalla Procura di Matera, hanno messo in mostra “la brutalità, la gravità ed efferatezza delle violenze commesse con modalità subdole“, che avrebbero potuto essere reiterate nei confronti di altre donne. Per questo il gip Angelo Onorati ha disposto le quattro misure cautelari in carcere.