Tanner Lake Wall è entrato in contatto col parassita probabilmente nuotando durante le vacanze coi genitori. Che ora lanciano una petizione per sensibilizzare sul tema non solo i cittadini ma anche le autorità: "Mettete dei cartelli vicini ai bacini d'acqua dolce, non deve accadere mai più"
Nausea, vomito, mal di testa forte. Un mal di gola, anzi no una meningite. Invece no. Tanner Lake Wall, di Palatka, nel nord della Florida, è morto a 13 anni a causa di un’ameba mangia-cervello, un parassita con cui è venuto a contatto probabilmente durante le vacanze in campeggio, quando il ragazzino e i suoi genitori hanno nuotato anche in un lago e in un parco acquatico. La storia, raccontata da molti giornali in lingua inglese e tra questi People, è stata condivisa dagli stessi genitori per diffondere la consapevolezza del pericolo di questa ameba quando ci sono temperature molto calde sia fuori che dentro l’acqua. Una storia che negli Stati Uniti ha suscitato dibattito sui giornali e sulle tv, dove sono stati spesso chiamati a parlare esperti per spiegare cos’è l’ameba e come evitare rischi.
Le ultime ore, drammatiche, hanno portato i medici a dare a Tanner l’assistenza per la permanenza in vita. Ma il 2 agosto non c’è stata più alcuna attività cerebrale. Una situazione che ha costretto Travis e Alicia, i genitori, alla più dolorosa delle decisioni e autorizzare lo spegnimento delle macchine. “Tanner era un bambino sano, attivo. Amava la vita all’aria aperta. Ama la caccia, la pesca“. I genitori ora vogliono condividere il più possibile la loro storia dolorosa in modo che tutti prendano precauzioni quando si immergono nei laghi o nei bacini artificiali interni durante l’estate. “Può essere un’immersione. Può essere il nuoto, gli sport acquatici, lo sci e cose del genere”. E si rivolgono anche alle strutture di ricezione sulle coste dei laghi in modo che si mettano segnali di avvertimento per le famiglie “per evitare che ciò possa accadere a un’altra famiglia in futuro”. Per questo i genitori di Tanner hanno anche attivato una petizione su Change.