Parlamentari e attivisti hanno organizzato una serie di banchetti nelle piazze d'Italia per lanciare gli ultimi sette giorni di campagna elettorale. Tensioni durante la tappa del ministro degli Esteri in provincia di Pisa: si è presentato tra il pubblico il leader delle Sardine che è stato contestato dalla folla
A una settimana dal referendum sul taglio dei parlamentari, i 5 stelle sono scesi in piazza con i gazebo per la campagna #VotaSì Day. Un evento diffuso in tutta Italia, che ha visto la partecipazione di parlamentari e attivisti. E in una delle tappe di Luigi Di Maio, a Cascina (Pisa), si è presentato il leader delle Sardine Mattia Santori che stava per partecipare a un evento proprio nello stesso paese contro la candidata leghista in Toscana Susanna Ceccardi. Santori si è presentato indossando una t-shirt con scritto “Così NO la piazza che non ci sta“, in riferimento al fatto che voterà contro la riduzione delle poltrone, ed è stato accolto dalle contestazioni degli esponenti M5s. “Il No al referendum è di moda nei Palazzi, ma nelle piazze la gente mi dice che voterà Si”, ha detto Di Maio. La sfida, anche se a distanza, è proprio con la piazza del No che domenica 13 settembre si radunerà a Roma.
La contestazione di Santori – Santori è arrivato a sorpresa mentre Luigi Di Maio stava parlando davanti al banchetto insieme alla candidata M5s alle Regionali toscane. Parlando con chi lo contestava Santori ha parlato della mancata intesa Pd-M5s per le Regionali in Toscana: “Irene Galletti è brava, dovevate trovare un accordo. Volevo chiedere a Di Maio se non aveva senso impiegare la competenza di Irene Galletti per creare una proposta di coalizione per la Toscana essendo al governo con quelli che poi presentano Giani. Di Maio critica chi candida Giani ma però non si è capita quale è la proposta dei Cinque Stelle che dice no a qualsiasi coalizione e poi schiera Irene Galletti che è inutile in questa competizione”.
Proprio Santori in serata, in occasione del suo comizio, è stato contestato dal padre della candidata della Lega Susanna Ceccardi. Roberto Ceccardi, è arrivato in piazza a Cascina (paese natale della leghista) proprio mentre parlava Santori, mostrando il cartello e urlando a sostegno della figlia. Il papà della candidata è stato poi allontanato dalle forze dell’ordine.
Il comizio di Di Maio – “Noi sosteniamo il sì, questo non è referendum del M5s, tutti in Parlamento avevano votato per il sì (Leu, Pd, M5s, Forza Italia, Lega e a Fratelli D’Italia) ma forse non credevano che facevamo sul serio. Secondo me non c’era bisogno di fare il referendum. Il No va di moda solo in Parlamento”, ha detto il ministro Di Maio a margine di un’iniziativa elettorale a Cascina (Pisa). “A quelli che dicono che è il nostro referendum voglio dire che tagliando il numero dei parlamentari tagliano anche i nostri, non siamo immuni. 945 parlamentari avevano un senso quando è stata fatta Costituzione perché venivamo dal fascismo, ora non più è la differenza non può colpire la democrazia”. Per Di Maio, “tra quelli del No ci sono i paracadutati, è l’ora di dire basta, bisogna candidarsi dove si è nati, lavoreremo ad una nuova legge elettorale e al processo per un nuovo regolamento parlamentare perché le leggi, d’ora in poi dovranno essere comprensibili a tutti”.
I gazebo M5s – Con Di Maio c’erano anche la vicepresidente del Senato Paola Taverna e il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri. In contemporanea a Roma, e in particolare sul lungomare di Ostia, dalle ore 16.30 alle 20 gli attivisti del Movimento hanno allestito 10 gazebo distanziati di 400 metri, per una copertura totale di 4 chilometri. Qui hanno partecipato invece il capo politico Vito Crimi, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e la sindaca della Capitale Virginia Raggi. Secondo alcune indiscrezioni potrebbe partecipare anche Beppe Grillo, arrivato a Roma nelle scorse ore e ancora nella Capitale.
Il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Inca è invece andato nella sua Belluno mentre il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo ha incontrato cittadini e attivisti nelle Marche e, in particolare, a Urbino e Ancona. Infine, il viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni ha fatto tappa al banchetto di Corsico (Milano), mentre Danilo Toninelli nel pomeriggio è stato in Puglia, a Conversano e Noicattaro, comuni chiamati al voto.
Votare Si al referendum vuol dire risparmiare mezzo miliardo di euro a legislatura, avere maggiore efficienza e avvicinarci agli standard europei.
Stamattina al gazebo informativo di Avellino abbiamo raccontato ai cittadini dell’ occasione storica del 20/21 settembre #VotaSi pic.twitter.com/db2XrJKJxY— Carlo Sibilia (@carlosibilia) September 12, 2020