Ormai per molti è diventata un’abitudine, mentre per altri si è trasformata come in una moda “simbolo” di questa pandemia, un nuovo modo di salutarsi in un periodo di distanziamento sociale. In realtà, quello che è diventato il tipico saluto con il gomito, adottato anche dai capi di Stato e uomini di governo, è un gesto che andrebbe evitato. Come ricorda ancora oggi il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, condividendo un tweet dell’economista Diana Ortega, “salutando le persone, è meglio evitare di toccarsi con i gomiti perché questo ti fa stare a meno di un metro di distanza dall’altro”.
Un avvertimento che Ghebreyesus già aveva fatto a marzo, sempre per la stessa ragione, che adesso torna a sottolineare proprio in un periodo in cui in molti Paesi europei i contagi stanno tornando ad aumentare, con la complicità di chi, distrattamente o meno, sta allentando l’attenzione sul rispetto delle norme di distanziamento sociale. Come risposta all’appello, quindi, c’è chi ha provato a inventarsi un’alternativa più sicura, ma altrettanto significativa e c’è chi, invece, ha preferito per sicurezza vietarlo a tutti i costi.
L’economista Ortega, autrice del tweet ripostato dal capo dell’Oms, ad esempio, scrive che per salutare le persone in questi giorni le piace mettersi “una mano sul cuore“, in un gesto in cui si mischiano sicurezza e cordialità.
Molto più drastico, invece, è stata la decisione di un’istituzione nostrana, il conservatorio di Sassari, che in un decreto ha deciso di vietare esplicitamente quella che ha definito una “incauta nuova abitudine”. Per gli emanatori del provvedimento, infatti, non c’è spazio per l’incertezza, in quanto è la prima necessità quella di “garantire la sicurezza sanitaria assoluta” per docenti, dipendenti e studenti. Un’attenzione maggiore su un’abitudine che, sottolinea il presidente del conservatorio Ivano Iai alla Stampa, “rapidamente diffusasi nei più disparati contesti sociali, viola il divieto di contatto fisico e avvicinamento interumano”.
Inoltre, ricorda il direttore, il contatto tra gomiti è in contrasto con “le disposizioni comportamentali del governo che raccomandano, invece, l’impiego del gomito al fine di ostacolare l’irrorazione delle particelle di mucosa”. Starnutire nella parte interna del gomito e usare quella esterna per salutare gli altri risulterebbe, secondo il decreto, “un uso parallelo e promiscuo dell’articolazione cubitale che potrebbe costituire fonte di rischio e causa di contagio, in quanto non igienico né sicuro”. Vietato quindi il saluto simbolo di questa quarantena. E mentre a Sassari i musicisti del domani si premuniscono, anche altre scuole di Roma stanno valutando provvedimenti simili. La soluzione sta nell’inventiva, come quella di Ortega, che sia il più sicura possibile.