Se quelle frasi siano frutto di un pensiero negazionista o di una mancanza di cultura non cambia di certo la sostanza. Continuare a dare spazio a un messaggio sbagliato e dannoso, anche se pronunciato con tono scherzoso, è un vero autogol. Un programma sotto testata giornalistica ha una responsabilità verso i telespettatori, anche se in onda su una tv commerciale
“È un virus terrificante che non auguro a nessuno: state attenti a tutto e mettete le mascherine”, ha detto nei giorni scorsi Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha contratto il Covid-19 è stato dimesso dall’Ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato dal 3 settembre per Covid-19: “È stata prova più pericolosa della mia vita. Ognuno di noi è esposto al rischio di contagiare gli altri, rinnovo a tutti l’invito alla massima responsabilità personale e sociale. Il mio pensiero va prima di tutto ai tanti ammalati di Covid e alle loro famiglie”. E il virus che non ha risparmiato nemmeno i suoi tre figli Marina, Barbara e Luigi, oltre alla compagna Marta Fascina. Così mentre il Cavaliere prova a superare il momento difficile che sta vivendo, che lo avrebbe molto provato e segnato, raccontano le persone a lui vicine, la sua televisione in prima serata ha dato spazio ad Angela Chianello, per tutti Angela di Mondello, al grido di “Non ce n’è Coviddi“.
Inutile dirlo a Live Non è la D’Urso. La signora, in collegamento dalla Sicilia dove sta scontando la sua pena, ha spiegato di non essere una negazionista: “Io non volevo dire che questo virus non esiste. Intendevo che per fortuna qui a Palermo non avevamo tanti casi e quindi ci stavamo godendo una bella giornata al mare“. Ma di fatto la sua frase, anche se lontana come dice dalle sue intenzioni, è diventata virale, parola che assume ora un significato diverso. E così “oggiammare”, “strinsciotti”, “buongiorno da Mondello”, “souvenier” e, appunto, “non ce n’è coviddi” hanno invaso i social network con meme, parodie, magliette, tatuaggi e chi più ne ha più ne metta. La stessa frase pronunciata e rilanciata da una ragazza in discoteca, la cui intervista al Tg1 ha suscitato ulteriori polemiche. Frenata dalla giornalista e non con il sorriso sulle labbra.
Così la D’Urso quasi ne rivendica il successo ospitandola nuovamente in trasmissione, trasmettendo i video, anche quello in cui in spiaggia mimava lei stessa la scena con un comico. “Mi chiedono di fare selfie“, ha aggiunto la Chianello che è intanto sbarcata su Instagram ottenendo in pochi giorni quasi 200 mila follower. L’inviata racconta la sua giornata tipo come fosse Gina Lollobrigida, mostra il nuovo look e i fiorellini disegnati sulle unghie.
E se quelle frasi siano frutto di un pensiero negazionista o di una mancanza di cultura non cambia di certo la sostanza. Continuare a dare spazio a un messaggio sbagliato e dannoso, anche se pronunciato con tono scherzoso, è un vero autogol. Un programma sotto testata giornalistica ha una responsabilità verso i telespettatori, anche se in onda su una tv commerciale. E se il “coviddi” c’è e quanto fa male possono ricordarselo prendendo l’ascensore e andando ai piani alti. Chiamando Silvio Berlusconi o i suoi familiari, quello che stanno vivendo, come accade per tutti, lo si rispetta fornendo la giusta informazione ed evitando di concedere visibilità a fenomeni non trash ma pericolosi.
Non che sia andata meglio a Domenica Live con il teatrino degli influencer contagiati o ancora peggio in settimana a Pomeriggio 5 con spazio alla “negazionista” Daniela Martani. Deve esistere il contradditorio su un tema controverso e delicato che colpisce la salute di tutti? Se una persona, senza alcun titolo, sostiene una fandonia la si lascia a casa. Come se non bastassero le già numerose contraddizioni degli esperti.
Non tutto può essere giustificato dall’audience che, giusto ricordarlo, in questi casi nemmeno paga. Live-Non è la D’Urso al debutto ha ottenuto appena 2 milioni di telespettatori con il 14,5% di share, senza la presenza in onda di Che tempo che fa, Non è l’Arena, della fiction di Rai1 e del posticipo di Serie A. Perdendo comunque contro Rai1 e il film “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino. “Angela da Mondello al Gf Vip? No! Sono lontano da quelle realtà che, intendiamoci, esistono e rispetto. La tv di Barbara D’Urso ha una sensibilità diversa, io tra Abbate e la signora coviddi preferisco Abbate”, ha detto Alfonso Signorini al quotidiano Libero.
Basta tornare indietro di ventiquattro ore per accorgersi che non sono tutti uguali, che non si può fare di tutta l’erba un fascio nemmeno a Mediaset. “Non auguro a nessuno quello che ho vissuto perché ne sono uscito a pezzi. Ho toccato il fondo. È stata la cosa più brutta della mia vita”, ha raccontato Piero Chiambretti a Verissimo. Un’intervista toccante e dolorosa realizzata da Silvia Toffanin con garbo e rispetto. Con molti silenzi, con le lacrime del conduttore e l’augurio alla conduttrice di pronta guarigione per la sua famiglia. Il riferimento a Silvio Berlusconi, al proprietario di Mediaset. Il covid c’è e i Berlusconi lo sanno.