Il fondatore dell'Associazione Rousseau spiega che "le spese di funzionamento" della piattaforma non sono più "sostenibili in assenza delle entrate previste". E fa appello agli eletti affinché rispettino le regole: "Ho promesso che avrei custodito il progetto di partecipazione e democrazia diretta che mio padre sognava e lo porterò avanti con tutte le mie forze"
“Caro iscritto, ti scrivo per comunicarti che, a causa delle protratte e gravi morosità di diversi portavoce del MoVimento 5 Stelle che da troppi mesi hanno deciso di venir meno agli impegni presi, saremo costretti a ridurre progressivamente diversi servizi e strumenti”. Comincia così la lettera inviata nelle scorse ore da Davide Casaleggio a tutti gli iscritti del Movimento per annunciare che “le spese di funzionamento” della piattaforma, “in assenza delle entrate previste, non risultano ovviamente più sostenibili”. Da questo momento in poi, quindi, “non sarà più possibile garantire l’infrastruttura organizzativa, amministrativa, tecnologica e comunicativa, nonché la tutela legale e le attività di formazione necessarie per il M5S”.
È un duro attacco quello del presidente della Casaleggio Associati ai parlamentari pentastellati che ancora non hanno versato le dovute restituzioni destinate periodicamente al mantenimento della piattaforma online. Un tema che è già costato la fuoriuscita di diversi parlamentari dal gruppo negli scorsi mesi e che ha riacceso i malumori sulla gestione di Rousseau. “Nei confronti di tutti gli eletti che, con coerenza, lealtà e onestà, onorano gli impegni presi e anche verso tutti gli iscritti”, si legge ancora nella lettera, “mi auguro che chi ha la responsabilità di far rispettare le regole la eserciti con giustizia ed equità”.
“Siamo nati come Movimento anche perché volevamo costruire un Paese giusto, meritocratico ed equo“. Per questo, aggiunge Casaleggio, “credo che nessuno debba essere al di sopra delle regole che ci siamo dati e credo che sia altrettanto importante che nessuno possa anche solo pensare di poterlo essere”. In conclusione, il fondatore dell’Associazione Rousseau fa un ulteriore appello ai morosi, chiedendo di “essere da esempio”, e dedica un ultimo pensiero al padre Gianroberto. “Ho promesso che avrei custodito il progetto di partecipazione e democrazia diretta che mio padre sognava e lo porterò avanti con tutte le mie forze”.
La discussione interna sulla gestione della piattaforma online in realtà va avanti da diverse settimane e ha raffreddato i rapporti tra i vertici M5s e il figlio del fondatore. Solo il 23 agosto scorso a Il Fatto Quotidiano, Luigi Di Maio aveva detto: “Su Rousseau deciderà la nuova leadership del M5S”. La piattaforma “deve cambiare in base alle esigenze del Movimento, e seguirà queste decisioni come sempre è stato”.