Un'altra storia che racconta, dice Luxuria, "un caso di transfobia. Perché questa esiste, e dovrebbero ricordarlo tutti coloro che negano o minimizzano. L'odio verso le persone transgender uccide"
“Come è possibile che ancora oggi nel 2020 una persona venga uccisa perché frequenta un trans? Vallo a dire a tutti gli omofobi e transfobi di professione che minimizzano sempre, che negano, che dicono che vogliamo fare le vittime a ogni costo”. A dirlo in un’intervista a Leggo è Vladimir Luxuria, dopo quanto accaduto a Caivano, Maria Paola Gaglione, 22 anni, è stata speronata e uccisa dal fratello che non accettava la sua relazione con un uomo trans. Un’altra storia che racconta, dice Luxuria, “un caso di transfobia. Perché questa esiste, e dovrebbero ricordarlo tutti coloro che negano o minimizzano. L‘odio verso le persone transgender uccide“.
“Si può morire in maniera diretta come in questo caso o indiretta con le persone che si ammalano di depressione, che tentano il suicidio a causa di questo odio. In maniera particolare è disumano che un fratello uccida la sorella, sangue del suo sangue, con una visione transfoba e misogina perché si prende il diritto di vita e di morte sulla sorella in base alla persona che frequenta – ha proseguito l’ex parlamentare -. Le parole che vengono usate sono vergognose, come essere infettati, un mondo putrido: tutti luoghi comuni e pregiudizi. Il fratello si preoccupa di quello che la gente dice e fa giustizia con la chiara intenzione di ucciderla: meglio una sorella morta che una sorella viva che sta con un trans. Bisogna essere corretti ed educati senza offendere con le parole – ha concluso Luxuria -. Perché anche con il linguaggio politically correct si travestono le parole per non offendere, quasi per strappare simpatia, ma in realtà i pregiudizi restano”.