È il primo giorno di scuola anche per il figlio del premier, Giuseppe Conte. Niccolò è arrivato questa mattina alla scuola media Belli-Col di Lana, nel quartiere Prati, ma il presidente del Consiglio, atteso da telecamere e giornalisti all’entrata dell’Istituto, non si è visto. “Io penso che il presidente Conte è una figura che deve restare un po’ in secondo piano, va a tutela del figliolo. Questo non è né meglio né peggio: purtroppo ci sono ruoli in cui non si può esercitare l’essere genitori con le libertà con cui si vorrebbe”, ha commentato la preside dell’Istituto, Carla Corsetti, che ha accolto gli alunni all’ingresso. “Se fosse venuto? Gli avrei detto buongiorno”, ha continuato, rispondendo alle domande dei cronisti.
La scuola ha chiesto circa 500 banchi rispondendo al bando del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, ma ancora non sono arrivati. Nessun problema, ha spiegato però la preside ai giornalisti, “a luglio avevamo già ordinato 750 banchi che abbiamo comprato come scuola, con i soldi dati dal governo”. “Abbiamo 3 sedi e oltre 1500 ragazzi, dove non ci sono tutti i banchi nuovi ci sono anche i vecchi. Abbiamo già ricevuto 14 mila mascherine, basteranno per una decina di giorni, non ci dovrebbero essere problemi, faranno consegne due volte a settimana”. La dirigente ha infatti sottolineato che c’è un preciso calendario per i banchi dati dal commissario, e che nel Lazio arriveranno quasi per ultimi. Tuttavia, ha sottolineato, “non credo che il governo si sia occupato troppo tardi delle scuole. La situazione in evoluzione e dobbiamo stare al passo con i cambiamenti”. “Non ci sentiamo lasciati soli – ha concluso – è una fase complicata, per questo è necessario che tutti collaborino, le polemiche sono inutili, dobbiamo andare avanti, ci sono tasselli non pronti e viaggiamo a ranghi ridotti ma è importante andare avanti”