Lo scoop lanciato dalla Cnn e confermato dal Wall Street Journal sarebbe stato smentito dalla tv nazionale cinese. Ma ormai l'ultimatum di Trump sta per scadere e a breve l'app non sarà più utilizzabile negli Stati Uniti, mentre è già stata bandita in India
C’è chi dice che ci sia l’accordo, ma c’è chi dice di no. A pochi giorni dal termine dell’ultimatum imposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha ordinato la vendita delle operazione dell’app TikTok ora in mano alla ByteDance, sui media statunitensi e cinesi imperversano varie e discordanti dichiarazioni sul futuro del social. Secondo Cnn e Wall Street Journal TikTok avrebbe accettato l’offerta di Oracle, rifiutando quindi l’iniziale interessamento di Microsoft, dichiarando l’azienda “un partner tecnologico fidato”, scrive il Wsj. Nonostante ancora non siano noti i dettagli, quindi, la vendita sarebbe definitiva, spiega la Cnn. Uno scoop che, però, sarebbe stato successivamente smentito dal Cgtn, network in lingua inglese della tv statale cinese Cctv.
Anonime le fonti, poco chiara l’esatta natura dell’accordo, dalle due sponde delle trattative arrivano notizie discordanti, in una storia che sta tenendo sulle spine le decine di milioni di utenti che usano l’app solo negli Stati Uniti. Una storia iniziata mesi fa, ma che ha subito un’accelerazione a inizio agosto, quando il presidente Trump firmò in poco tempo due ordini per evitare l’utilizzo dell’app sul territorio nazionale sotto l’attuale proprietà cinese, preoccupato dal fatto che la Cina utilizzasse il programma per raccogliere dati sugli utenti. Poco dopo il giorno della firma del primo decreto diede quindi 45 giorni per permettere alla ByteDance, l’azienda che opera nel mercato statunitense, così come in Canada, Australia e Nuova Zelanda, per trovare un potenziale acquirente.
Come primo compratore si presentò da subito la Microsoft, interessata a entrare nel mondo dei social. Solo più avanti arrivò anche l’offerta di Twitter e Oracle, multinazionale leader del settore informatico. I colloqui, successivamente, entrarono però in una fase di stallo dopo che Pechino decise di aggiornare la sua lista di controlli sulle esportazioni includendo alcune tecnologie di intelligenza artificiale, di cui probabilmente fa parte anche l’algoritmo di raccomandazione personalizzato di TikTok.
In una storia diventata sempre più intricata, di cui non si conoscono nemmeno i dettagli, l’unica certezza è il rifiuto dell’offerta proposta dall’azienda fondata da Bill Gates, giunta da una dichiarazione della stessa Microsoft: “ByteDance ci ha fatto sapere oggi che non avrebbe venduto le operazioni di TikTok negli Stati Uniti a Microsoft. Siamo convinti che la nostra proposta sarebbe stata positiva per gli utenti di TikTok, pur proteggendo gli interessi della sicurezza nazionale”, è stato il commento della multinazionale. Intanto Trump ha promesso che non avrebbe pubblicato una proroga dell’ordine esecutivo, che proibirebbe qualsiasi transazione finanziaria basata negli Stati Uniti con TikTok, ribadendo l’ultimatum per le trattative, pronto a scadere tra poco. Mentre le trattative continuano, c’è già chi è corso ai ripari. L’applicazione è stata già vietata dall’esercito statunitense, adducendo motivi di sicurezza, così come è stato sconsigliato di usarla ai dipendenti delle campagne elettorali negli Stati Uniti, mentre è stata bannata su tutto il territorio nazionale in India.