Era ricoverato per Covid-19 nel reparto di malattie infettive di Padova dov'era stato trasportato dopo un malore che lo aveva colpito in casa, durante una conferenza stampa on-line
PADOVA – Il professore Arturo Lorenzoni, avversario di Luca Zaia nelle elezioni regionali di domenica 20 e lunedì 21 settembre è stato dimesso dall’ospedale. Era ricoverato per Covid-19 nel reparto di malattie infettive di Padova dov’era stato trasportato dopo un malore che lo aveva colpito in casa, durante una conferenza stampa on-line, presenti il ministro Francesco Boccia e il sottosegretario Gian Paolo Baretta, candidato alle elezioni comunali di Venezia per il Pd. Lorenzoni era già in isolamento dopo che era stato trovato positivo al coronavirus. In quella occasione aveva raccomandato a tutte le persone che erano entrate in contatto con lui di sottoporsi a tampone, per verificare un eventuale contagio.
Le condizioni di Lorenzoni sono sempre state giudicate buone, ma i medici gli avevano imposto il riposo, l’isolamento in ospedale, sotto stretto controllo sanitario. Ancora adesso, dopo le dimissioni, risulta positivo al tampone. Per questo dovrà osservare l’isolamento domiciliare finché il tampone non sarà negativo. L’ufficio stampa del professor Lorenzoni dichiara che egli potrà continuare la campagna elettorale bruscamente interrotta e che il suo impegno non verrà meno negli ultimi giorni per tentare di creare un’alternativa alla proposta leghista di riconfermare alla presidenza Luca Zaia. Però difficilmente potrà essere in condizione di andare al seggio per votare. La sua è sempre stata una corsa ad ostacoli contro lo strapotere Zaia, la perdurante presenza del governatore sui mezzi di comunicazione, le conferenze stampa in diretta Facebook per parlare dell’emergenza Covid.
I sondaggi danno Lorenzoni nettamente perdente, con una percentuale che potrebbe viaggiare attorno ai 20 punti su 100, il che equivarrebbe al minimo storico del PD nelle elezioni regionali in Veneto, ricordando che cinque anni fa Alessandra Moretti, avversaria di Zaia, arrivò appena al 23 per cento.
Dopo l’isolamento di Lorenzoni, Zaia aveva dichiarato che per fair play avrebbe rinunciato a partecipare ai dibattiti televisivi, nonostante Lorenzoni avesse poi dichiarato di voler essere collegato on line, nel caso si svolgesse un confronto tra tutti i candidati.