Per vedere la fine della pandemia di covid-19 dovremo aspettare il 2022. La previsione la fa Bill Gates in una intervista esclusiva rilasciata a La Stampa in occasione del “Goalkeepers report“, un rapporto preparato dalla sua Fondazione e presentato all’Assemblea Generale dell’Onu sul monitoraggio di 17 obiettivi sostenibili: “Tristemente quest’anno parliamo degli arretramenti provocati dalla pandemia. L’impatto sulla salute è un passo indietro di 25 anni e la povertà estrema è cresciuta del 7%”. È pessimista, Gates, tanto da affermare che “in autunno, se non faremo interventi, il numero dei morti, anche negli Usa, tornerà ai livelli della primavera”. Confida però su “alcuni vaccini promettenti che potrebbero ricevere l’autorizzazione all’uso di emergenza entro fine anno o certamente l’inizio del prossimo”. Il magnate e la sua Fondazione si concentrano, spiega, sulla produzione di vaccini che possano essere prodotti in grande numero e a basso costo, “lavorando con paesi in via di sviluppo, come il Serum Institute in India“. E alla risposta su cosa ne pensa degli attacchi dei no vax prima si lascia andare a una battuta: “Non so come abbiano scoperto il mio complotto…”, poi spiega: “È una storia così bizzarra che quasi dovrei trattarla con umorismo. Però è un problema molto grave perché se ci accusi di fare cose diaboliche limiti il nostro lavoro. Poi la gente non mette le maschere o rifiuta il vaccino. Per raggiungere l’immunità servirebbe che lo facesse almeno il 60% della popolazione ma sarebbe meglio l’80% o il 90%”.
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