Il governo sceglie la linea dura contro l’ordinanza del governatore della Sardegna Solinas che impone test obbligatori a chi vuole entrare in Regione senza essere in possesso di una certificazione di negatività al Covid-19. In base a quanto apprende l’Ansa da fonti del Pd, l’Avvocatura dello Stato è stata incaricata dall’esecutivo di impugnare il provvedimento di fronte al Tar della Sardegna. Secondo le prime informazioni, la ragione del ricorso riguarda il mancato rispetto dell’articolo 16 della Costituzione sulla libera circolazione delle persone.

L’istruttoria sull’ordinanza targata Solinas era stata aperta subito dopo la sua entrata in vigore su indicazione del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, affiancato dal titolare della Salute Roberto Speranza e dall’Avvocatura dello Stato. L’ipotesi è che il governo chieda al Tar di procedere con una sospensiva del provvedimento. Ora toccherà al presidente del Tribunale amministrativo decidere se discuterla nella prossima camera di consiglio o se procedere entro poche ore con un primo verdetto. L’impugnazione in realtà era attesa già ieri, nel primo giorno di efficacia dell’ordinanza che ha provocato diversi disagi negli scali sardi.

Come ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione, Mario Nieddu, la norma in realtà non prevede “l’obbligo di presentarsi all’imbarco con una certificazione di negatività perché nell’ordinanza si parla solo di un invito. C’è però l’obbligo di sottoporsi a tampone molecolare o antigenico in Sardegna entro 48 ore dallo sbarco se non si è esibita la certificazione richiesta“. Di conseguenza, per i turisti in arrivo sull’isola scatta “l’isolamento fiduciario sino a che non si ha l’esito del tampone”, in modo tale da frenare l’ulteriore diffusione del coronavirus dopo i focolai registrati durante l’estate.

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