Detenzione e traffico di armi e droga, fabbricazione e possesso di documenti d’identità falsi e procurata inosservanza di pena aggravate dalla modalità mafiosa per aver agevolato la latitanza di un affiliato alla ‘ndrangheta. È lunga la lista di reati contestati a 14 persone per cui il giudice per le indagini preliminari di Genova ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, nell’ambito di un’indagine che ha portato i carabinieri del Ros e di Imperia con la collaborazione della Gendarmerie Nationale di Marsiglia e Parigi a eseguire 46 provvedimenti e nonché a sequestri in Italia e Francia per 900mila euro. Ai 14 ordini di cattura si devono sommare infatti i provvedimenti emessi dalle autorità francesi per 32 indagati, che rispondo di banda armata, associazione finalizzata all’importazione ed esportazione di stupefacenti e armi, riciclaggio e rapina.
L’indagine nasce e si espande in Francia nel 2019 quando emerge dalle indagini tra Italia e Francia su Carmelo Sgrò, legato, anche da vincoli parentali, alla cosca Gallico di Palmi (Reggio Calabria) e su un narcotrafficante francese in rapporti con la famiglia “Magnoli di Gioia Tauro (Reggio Calabria), da anni insediata in Costa Azzurra. Le indagini hanno permesso di individuare l’esistenza di una rete attiva tra Italia, Francia, Belgio e Olanda capace di gestire “provvista e distribuzione di armi (anche da guerra quali Skorpion e AK 47 – Kalashnikov) e droga tra Sgrò e l’indagato francese posti rispettivamente a capo di reti operanti in Liguria e Costa Azzurra, con propaggini in Belgio e Olanda. Tutti gli accertamenti hanno portato l’arresto di cinque persone che movimentavano la droga e “censivano” i canali di distribuzione, individuare un gruppo di albanesi che riforniva il circuito criminale di cocaina. Sgrò, stanno agli inquirenti e agli investigatori, avrebbe favorito la latitanza di Filippo Morgante, esponente della cosca Gallico, “provvedendo ai suoi spostamenti, fornendogli documenti d’identità falsi, mettendo a disposizione immobili anche all’estero (in Francia) e sostenendolo economicamente”.
Lo stesso Sgrò inoltre, sarebbe stato aiutato da esponenti del clan Gallico e dalla famiglia di narcotrafficanti calabresi Magnoli stanziata a Vallauris in Francia, per recuperare Oltralpe una partita di 11 chili chili di cocaina sottrattigli dagli indagati francesi e approvvigionati da un gruppo di albanesi. Le indagini degli investigatori francesi hanno permesso anche di individuare immobili usati per lavorazione e stoccaggio della droga e di accertare operazioni di riciclaggio grazie all’acquisto di beni, immobili di lusso e attività commerciali in Francia.