“Tutto è partito giovedì, quando ci hanno comunicato che l’inizio della scuola sarebbe slittato 48 ore pe run ritardo di un giorno nella consegna dei nuovi banchi in alcune aule. Abbiamo insistito perché fosse garantito comunque un momento di festa per i nostri bambini". Gli insegnanti: "Ridicolo assistere a polemiche elettorali"
Il giorno dopo, alla scuola Mazzini di Genova, c’è più incredulità che indignazione. Il tweet di Toti con la foto dei bambini inginocchiati davanti a sedie usate come banchi, scattata da una maestra, ha fatto il giro dei social e dei giornali. Ma, a sentire i familiari degli alunni, non si è trattato di una doccia fredda, tanto che l’apertura della scuola, pur senza i nuovi banchi, era stata richiesta dai genitori stessi. “Tutto è partito giovedì – spiegano i genitori all’uscita della scuola – quando ci hanno comunicato che l’inizio della scuola sarebbe slittato 48 ore per permettere che arrivassero i banchi e il personale ausiliario per iniziare serenamente l’anno scolastico”.
Come ricostruito da ilfattoquotidiano.it, a fronte di una levata di scudi di alcuni genitori e di pressioni arrivate dal Provveditorato per iniziare ugualmente nella giornata di ieri, i genitori erano stati anche avvertiti che per garantire il servizio con le forze a disposizione avrebbero garantito solo due ore per i primi giorni, e in alcune sezioni i bambini sarebbero stati ancora senza banchi, con attività didattica ovviamente garantita e personalizzata per offrire un momento di festa ai bambini per celebrare l’atteso ritorno in classe.
In questa foto c’è anche mio figlio. Ha fatto due ore di lezione, era felice e sereno. È stato solo un breve momento di gioco. Errore della maestra far circolare questa foto, ma mi viene il vomito a pensare che ci siano politici disposti a fare dei bambini 1/2 pic.twitter.com/F2Nx58IQFo
— Giorgio Musso (@mussolo82) September 14, 2020
“La speculazione di Toti è cascata male – chiarisce Enrica Origo, maestra della scuola – la nostra è una buona scuola e rimandiamo al mittente ogni strumentalizzazione elettorale, soprattutto se fatta sulla pelle dei bambini”.
“Siamo noi ad aver chiesto alle insegnanti di ripartire lo stesso, sapendo benissimo che i banchi sarebbero arrivati solo oggi e perfettamente consapevoli che le maestre hanno le competenze e l’esperienza per gestire al meglio i bambini per due ore, due giorni, anche senza il banco” così difendono il corpo docente e la scuola i genitori dei bambini finiti sulle prime pagine di tutti i giornali.
In attesa dell’arrivo dei banchi previsto per questo pomeriggio, i bambini continuano a frequentare: “Nessuna nega il disagio di vedere ogni anno arrivare gli insegnanti di sostegno e i supplenti con un mese di ritardo – rimarcano altri insegnanti fuori dalla scuola – ma è ridicolo assistere a polemiche elettorali su un tema che si ripete uguale da 20 anni, mentre per quanto riguarda i banchi si tratta di un disguido organizzativo che è stato aggirato senza alcun problema da parte degli insegnanti su pressioni degli stessi genitori”.