La nascita della bambina e la tutela della salute della madre sono state possibili grazie a un protocollo dell'Istituto dei Tumori per le donne giovani. Mamma e bimba stanno entrambe bene, assicurano i medici
Questa mattina, all’Istituto nazione tumori Pascale di Napoli, è nata Aurora. Non una nascita come le altre. Perché il suo nome simboleggia, dicono con orgoglio i medici, l’alba di un nuovo giorno. La sua nascita è proprio l’inizio di una nuova vita per sua madre, Consiglia Varriale, 42 anni, di Quarto (Napoli). La sua vita, all’improvviso, si era fermata a marzo, quando al terzo mese di gravidanza ha scoperto di avere un tumore al seno. Molti medici che consultava le dicevano che avrebbe dovuto abortire. Doveva operarsi subito e subito sottoporsi a un ciclo di chemioterapia, la cui tossicità è nota. Ma la donna a quella gravidanza non voleva rinunciare, anche a costo della sua vita. E ha trovato un protocollo sanitario pensato per le donne giovani, che le ha permesso di coltivare la speranza. “Ero troppo felice al pensiero di quella gravidanza – racconta oggi la 42enne – mai e poi mai avrei deciso di interromperla. Mio marito era preoccupato per la mia salute, e in verità lo è ancora. Ma davanti al mio entusiasmo, alla mia serenità, al mio ottimismo ha dovuto necessariamente cedere e sostenere la mia scelta”. Dopo vari consulti, arriva all’Istituto Nazionale dei Tumori Pascale che è anche un centro di ricerca internazionale. Il dottor Michelino de Laurentiis le organizza un percorso di cura personalizzato. La donna viene operata ad aprile, all’inizio del quarto mese di gravidanza e in pieno lockdown, Subito dopo inizia la chemioterapia, che la donna porta avanti senza particolari problemi durante i successivi 5 mesi di gravidanza. Oggi è nata Aurora e madre e figlia stanno entrambe benissimo, assicurano i medici.
La nascita di Aurora è stata possibile grazie a un protocollo creato ad hoc all’Istituto Pascale per le donne giovani. Sono diversi i casi di tumore al seno trattato con successo in gravidanza, così come sono tante le donne che, pur essendosi ammalate giovanissime, sono guarite e hanno potuto avere una gravidanza dopo il tumore. “Abbiamo, oramai, tanti ‘nipotini’, nati durante o dopo un tumore al seno – dice de Laurentiis – Fino a poco tempo fa era impossibile. Oggi si può, a patto di personalizzare in maniera estremamente specialistica le cure da impiegare e ricorrendo alla collaborazione stretta con i ginecologi”. Il Pascale ha una storica tradizione nel trattamento del tumore al seno. Il reparto di Oncologia Medica Senologica, sotto la direzione del dottor De Laurentiis, è diventata il primo centro in Italia per numero di protocolli sperimentali con farmaci innovativi sul tumore al seno, oltre ad essere tra le prime dieci istituzioni al mondo per offerta di protocolli terapeutici sperimentali con farmaci innovativi.
Ma non solo terapie, anche attenzione alle donne e alla loro qualità di vita. Il Pascale si è recentemente dotato di caschi per impedire la caduta di capelli la cui dotazione aumenterà progressivamente fino a diventare la più vasta d’Italia, riferisce il direttore scientifico Gerardo Botti. Il Pascale è, inoltre, il primo centro in Italia ad aver attivato un protocollo di somministrazione domiciliare di una terapia biologica ampiamente usato nella cura del tumore al seno. “Questo protocollo – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – sta assumendo particolare importanza in questo periodo di epidemia da Covid-19, in quanto consente di ridurre l’acceso di queste pazienti in ospedale che possono continuare il protocollo terapeutico stando a casa”.