L’handbike su cui viaggiava Alex Zanardi lo scorso 19 giugno era “regolarmente funzionante” dal punto di vista meccanico. E il manto stradale non era “ammalorato“, cioè difettoso o in cattivo stato. Sono gli elementi che emergono dalla perizia eseguita sull’incidente del 19 giugno scorso in cui il campione paralimpico è rimasto gravemente ferito. A firmarla l’ingegnere Dario Vangi, professore di progettazione meccanica e costruzione di macchine del Dipartimento di ingegneria industriale dell’università di Firenze, tra i maggiori specialisti in infortunistica stradale. Depositate anche le consulenze tecniche dei periti dell’unico indagato, Marco Ciacci, trasportatore residente a Castelnuovo Berardenga, e della persona offesa, lo stesso Zanardi.
L’incarico è stato conferito a Vangi dal procuratore capo Salvatore Vitello e dal pm Serena Menicucci (titolare dell’indagine sull’incidente occorso al campione paralimpico) lo scorso 30 giugno. Il perito ha condotto una serie di accertamenti tecnici per rispondere ai quesiti circa le cause dell’incidente di Zanardi, che con la sua handbiike, mentre percorreva la strada provinciale 146 nel comune di Pienza (Si), durante la staffetta benefica ‘Obiettivo Tricolore’, è andato a sbattere contro un tir che procedeva in direzione opposta.
I magistrati hanno chiesto a Vangi di accertare “la dinamica” con cui si è verificato l’impatto tra l’handbike di Zanardi e l’autocarro guidato da Ciacci. Vangi, secondo quanto apprende l’AdnKronos, ha accertato anche “le cause” dell’incidente, compresi eventuali difetti di costruzione o guasti dell’handbike guidata da Zanardi, che è stata sequestrata subito dopo l’incidente dai carabinieri di Montepulciano. Il perito ha fatto anche una valutazione del manto stradale della provinciale 146 tra Pienza e San Quirico d’Orcia.
Nel tardo pomeriggio del 19 giugno, dopo l’incidente accaduto mentre stava partecipando alla manifestazione “Obiettivo Tricolore“, con altri atleti paralimpici, Zanardi venne trasportato in elicottero al policlinico universitario dello Scotte a Siena dove fu operato e al termine dell’intervento neochirurgico sedato e posto in coma farmacologico. Le sue condizioni furono definite “gravissime” dai medici. Il 29 giugno è stato operato per la seconda volta al cervello. Sempre nell’ospedale senese è stato sottoposto ad un terzo intervento, questa volta di ricostruzione maxillo-facciale per il volto sfigurato dall’impatto con il camion.
Il 16 luglio i medici senesi avviarono, in accordo con la famiglia, la progressiva riduzione della sedazione farmacologica di Alex Zanardi, per iniziare un percorso di neuroriabilitazione. Il 21 luglio, dimesso dal policlinico di Siena, l’ex pilota di Formula 1, venne trasferito a Villa Beretta, nel Lecchese, un centro specialistico di recupero e riabilitazione funzionale. Pochi giorni dopo, il 24 luglio, Zanardi, è stato trasferito all’ospedale San Raffaele di Milano a causa di “condizioni instabili” e ricoverato nella terapia intensiva neurochirurgica. Il 27 luglio è stato sottoposto al quarto intervento chirurgico, “una delicata procedura neurochirurgica eseguita dal professor Pietro Mortini, direttore dell’Unità operativa di neurochirurgia, per il trattamento di alcune complicanze tardive dovute al trauma cranico primitivo”.