Dopo l’Umbria, ora ci prova anche il Piemonte. La giunta regionale a trazione leghista, secondo quanto anticipato da la Stampa, sta lavorando a nuove linee guida da approvare a breve che di fatto renderanno più difficoltoso l’aborto farmacologico. L’assessore Fdi alla Semplificazione Maurizio Marrone infatti, sta per portare all’approvazione una delibera che non permette la somministrazione della Ru486 nei consultori e ferma la distribuzione in Day Hospital alla fine dell’emergenza Covid. Una decisione che va contro la posizione assunta dal ministero della Salute ai primi di agosto, cioè l’abolizione dell’obbligo di ricovero dall’assunzione fino alla fine del percorso assistenziale e possibilità di assumere il farmaco fino alla nona settimana. A giugno scorso era stata proprio la decisione dell’Umbria, e anche qui della giunta di centrodestra, di fermare l’aborto farmacologico a far discutere e a riaprire la discussione sulle linee guida del ministero. Al momento la presidente Tesei non si è ancora adeguata, nonostante le garanzie a parole, alle nuove indicazioni.
Contro Cirio si sono espresse le opposizioni in Regione. “E’ inaccettabile”, hanno scritto in una nota, le parlamentari del Pd Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, Chiara Gribaudo, vicepresidente gruppo deputati Pd e la deputata Francesca Bonomo. “E’ grave, gravissimo quanto rischia di accadere, in Piemonte, sul fronte della salute delle donne e dei loro diritti di autodeterminazione e libertà. Conquiste di decenni, confermate e aggiornate recentemente anche dal ministro della Salute Roberto Speranza, ascoltato il Consiglio superiore di Sanità, potrebbero essere messe in discussione dalla Giunta di Cirio”. Poco dopo è intervenuta anche la consigliere M5s Francesca Frediani: “Il blitz di Marrone sulla pillola abortiva è grave e valica, di molto, le sue deleghe. E il vero assessore alla Sanità Icardi cosa dice? Piuttosto che provare a modificare le nuove procedure per l’interruzione di gravidanza farmacologica, la Giunta regionale venga in Commissione Sanità a spiegare le linee guida”.