TikTok, come sappiamo, è una delle app più popolari – la più scaricata al mondo ad agosto scorso ad esempio – ed è normale quindi che, avendo creato dal nulla un mercato social particolarmente ricco, quello dei preadolescenti, quest’ultimo faccia gola a molti competitor, tanto che sono già diversi i social che consentono in qualche modo di creare e condividere video brevi. L’ultimo in ordine di tempo sarà YouTube. Il video social di Google infatti ha annunciato pochi giorni fa, Shorts, una nuova funzionalità, che consentirà ai creatori di contenuti di realizzare e condividere facilmente proprio video di breve durata (circa 15 secondi).
Shorts però non sarà una piattaforma a parte ma sfrutterà semplicemente YouTube: una scelta rischiosa ma comunque obbligata. Attualmente infatti con un player così forte come TikTok, è difficile se non impossibile pensare di andarlo a sfidare con un’app nuova sullo stesso terreno, anche se ovviamente può essere difficile anche giocare in casa, nel momento in cui la propria app non è esattamente la preferita dagli utenti di quella fascia d’età a cui la funzione farebbe riferimento.
Tre sono i cardini di Shorts, così come spiegato dalla stessa Google in un post sul blog ufficiale: creare, farsi scoprire e guardare. Il primo si concentra sulla funzionalità stessa, che, tramite una propria app video, consentirà di inserire insieme più videoclip, inserire musica nel video utilizzando la grande biblioteca musicale di YouTube e regolare la velocità tramite controlli appositi per la massima creatività. Saranno presenti inoltre un timer e un conto alla rovescia per registrare più facilmente a mani libere.
Farsi scoprire riguarda più il marketing, con Google che mette in vetrina la sua platea di 2 miliardi di spettatori dai quali farsi conoscere. Il colosso di Mountain View, infine, accenna a cambiamenti nella homepage di YouTube, volti soprattutto a facilitare agli spettatori la scoperta di contenuti di questo tipo. YouTube Shorts sarà distribuito gradualmente, inizialmente sul solo mercato indiano, per sbarcare poi in molti altri Paesi nei mesi successivi.