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La Puglia rischia un salto nel passato che non si merita. Che vinca il migliore!

La Puglia rischia un salto nel passato che non si merita. E’ la Regione che più di altre ha osato nel rivendicare la difesa dell’ambiente come valore fondamentale. Ricordiamo tutti quel don Chisciotte di Michele Emiliano contro le trivelle al vento in mare battersi contro tutto e tutti sapendo di non avere chance (il quorum del referendum nazionale a fronte di poche regioni coinvolte). Eppure era “la buona battaglia” che andava affrontata controvento perché era la cosa giusta.

I fatti poi gli hanno dato ragione e le autorizzazioni alle multinazionali si sono rifugiate nel nulla. Anche la Tap che doveva prevedere il definitivo sviluppo energetico del Paese e dell’Europa oggi dorme nel sottosuolo di Baku aspettando qualcosa che senza Juncker sembra difficile materializzarsi. Perché oggi l’Europa guarda alla banda larga piuttosto che al gas fantasma del lago che avrebbe dovuto tagliare le bollette degli italiani come dicevano Salvini e Renzi.

La Puglia ha lavorato sodo in questo terribile periodo pandemico e ormai tutti riconoscono che è una delle Regioni più interessanti in Europa per entusiasmo, dinamicità e soprattutto bellezza. Una bellezza che va coltivata con la pazienza dei poeti piuttosto che con la fretta del marketing. E questa pazienza Emiliano l’ha esercitata fin da quando riaprì il Petruzzelli da sindaco ed io lo definii su un giornale di Basilea in Svizzera “l’armadio a quattro stagioni pugliese”.

La pazienza, soprattutto nei lottatori forzuti, è la virtù essenziale, perché l’irruenza a volte offre il fianco alle astuzie dell’avversario. Se uno è forte non deve dimostrarlo. Chi a tutti i costi mostra la sua forza ostentando certezze finisce con usarla solo con i deboli e spesso si dimostra debole con i forti perché è più conveniente. Quando uno si mette contro le multinazionali del mondo che vogliono infilare le loro unghie putride sulla Puglia, sa benissimo che la lotta è difficile e che alla fine solo la forza del popolo può vincere.

Per questo la Puglia rischierà, ma alla fine deciderà il popolo, che in questi anni ha saputo osservare il proprio mare, la propria terra, i propri figli vivere forse nella più bella Regione del mondo. Camminando tra muretti a secco, ingioiellati da fichi d’India con frutti maturi, guardando le gazze rumorose che atterrano attente sugli alberi e poi fuggono con mitragliate di suoni, contando le onde che indifferenti sbarcano su scogliere incantate, il popolo pugliese saprà decidere per il meglio e son convinto che trionferà l’urlo dell’avanti tutta di un ottimo capitano.

Che vinca il migliore, che vinca la Puglia!