A quattro giorni dall’introduzione della regola del sei – che indica il numero massimo di persone con cui è consentito radunarsi, sia all’aperto che al chiuso – due milioni di persone nel nord-est del Regno Unito tornano in lockdown. Il Paese guidato da Boris Johnson è il primo in Europa a scegliere la linea dura per cercare di rallentare la seconda ondata di contagi da Covid-19 che ha investito il continente. Situazione che potrebbe presto verificarsi anche in Francia, dove i nuovi contagi sono tornati sopra quota 10mila nelle ultime 24 ore. Lo ha annunciato Santé Publique France nel suo comunicato quotidiano. Le nuove vittime sono state 50, per un totale di 31.095 decessi dall’inizio della pandemia. Il tasso di positività resta stabile alla quota degli ultimi giorni, 5,4%, mentre sono 27 in più i pazienti ricoverati in rianimazione. Non va meglio in Germania, dove sono stati registrati oltre 2mila contagi nel giro di 24 ore.

La conferma della “gravità” della situazione in Europa è arrivata anche dall’Oms, secondo cui “più della metà dei Paesi Ue ha segnalato un aumento dei casi superiore al 10% nelle ultime due settimane”. È per questo che il Regno Unito ha deciso di estendere alcune misure restrittive già in vigore in alcune zone del Paese, che portano circa 10 milioni di cittadini a essere sottoposti a qualche forma di lockdown. Il nuovo giro di vite estende le restrizioni già implementate a Birmingham, Bolton o Leicester e i Comuni di Newcastle e Sunderland, nonché nelle aree del Northumberland, di North e South Tyneside, di Gateshead e della contea di Durham, dove dalla mezzanotte sono previste fra l’altro limitazioni più severe sui contatti sociali e sugli orari di apertura di pub – che chiuderanno alle 10 – e locali pubblici. La decisione, ha spiegato il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, vuole essere “una risposta immediata” alle “preoccupazioni” per il nuovo incremento dei contagi da coronavirus nella zona, che registrano tassi d’infezione locali compresi al momento fra 70 e 103 casi diagnosticati per ogni 100mila abitanti, nettamente superiori alla media nazionale.

La cosiddetta “regola dei sei” vale in tutta l’Inghilterra e la Scozia sia all’aperto che al chiuso, mentre il divieto è in vigore in Galles solo al chiuso. In Irlanda del Nord è già stata imposta il 24 agosto. Sono possibili riunioni di più di sei persone soltanto a scuola, al lavoro, per matrimoni, funerali e in caso di squadre sportive. L’11 settembre, per la prima volta da marzo, l’indice R di riproduzione dei contagi è passato da 1 a 1,2. In Inghilterra, il presidente del consiglio nazionale della polizia, Martin Hewitt, ha esortato la popolazione alla collaborazione nel rispetto delle regole. Ma il ‘crime minister’ Kit Malthouse, che ha un incarico di sottosegretario in raccordo fra Interni e Giustizia, è andato più lontano: intervistato dalla Bbc ha esortato i cittadini a segnalare i vicini alla polizia in caso di violazione. Chi violerà la regola del sei pagherà una multa da 100 sterline, che raddoppierà ad ogni infrazione successiva sino ad un massimo di 3200 sterline.

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