“Scuola? Salvini che 4 milioni di follower e ha fatto girare contro la Azzolina un video che ha fatto milioni di visualizzazioni. Ma è una cagata pazzesca perché è falso e risale al 2017. Ma, ragazzi, non chiediamo tanto, solo un minimo di onestà intellettuale, almeno in un settore vitale come la scuola”. Così, ai microfoni de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), il senatore M5s, Danilo Toninelli, commenta il video sui banchi a rotelle, pubblicato il 15 settembre scorso dal leader della Lega Matteo Salvini. Il filmato di Tik Tok, risalente in realtà al 2017 e mai rimosso sui social del senatore del Carroccio, immortala alcuni studenti che simulano l’auto-scontro con banchi dotati di rotelle.
“Perché bisogna sempre vedere i cittadini soltanto come elettori? – continua Toninelli – Perché si cerca sempre di circuirli con messaggi falsi per dire che quello è brutto, cattivo e incapace e io ve lo dimostro con questo video falso? Ma basta. Ci vuole un po’ di dignità in questo paese”.
Tagliente anche il giudizio sulle dichiarazioni di Flavio Briatore, che, in una intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato che “il caso Sardegna è stato un attacco mediatico orchestrato politicamente e che il Billionarie è stato strumentalizzato perché noto in tutto il mondo”, aggiungendo che, secondo i media, “solo le discoteche di destra avevano il virus, quelle di sinistra no”.
“Ma non possiamo voltare pagina e parlare di altro? – commenta Toninelli – Mi fate una grande cortesia se non parliamo di Briatore, perché io, da lombardo che ha subito tantissimo il covid, ascoltare un soggetto come questo è un’offesa a tutti gli italiani e all’intelligenza collettiva“.
Il senatore M5s si pronuncia sul referendum relativo al taglio del numero dei parlamentari, smentendo l’ipotesi che sia prendendo piede la preferenza per il No: “Penso che ci sia una notevole differenza tra il sentiment sui social e sulla stampa e quello che c’è invece nelle piazze. Io sto andando in giro in questi giorni e veramente pochi cittadini mi dicono che voteranno no. Politicizzazione del referendum? E’ evidente. Ci sono stati esponenti politici che l’hanno detto chiaramente, testate giornalistiche che erano schierate per il taglio dei parlamentari in passato e che oggi hanno cambiato idea perché la riforma porta l’impronta digitale del M5s. Però penso che tutti si siano accorti che non conveniva stressare troppo la politicizzazione. Hanno paura, sanno che perderanno. E quindi stressarlo troppo avrebbe ingigantito la nostra vittoria”.
Commento finale dell’ex ministro sulla denuncia inviata dai vertici di Atlantia alla Ue, nella quale la società di proprietà della famiglia Benetton chiede alla Commissione la procedura di infrazione contro il governo: “Non commento le azioni di Atlantia. Io so quanto siano forti gli studi legali e so quanto abbiamo fatto col Decreto Genova. Loro continuano a portare avanti i loro interessi, ovvero il guadagno massimo nell’utilizzo della cosa pubblica, noi i nostri. Il dossier va avanti, ma io comincio ad avere poca pazienza – chiosa – Il presidente Conte ha portato avanti una grande trattativa e loro devono uscire a testa bassa, chiedendo scusa. Entra lo Stato e sostituiamo all’abuso della cosa pubblica l’interesse pubblico del giusto costo del pedaggio, ma con un’altissima manutenzione in più. Ma il premier lo sa bene: o chiudiamo oppure basta. Deve iniziare un’altra era”.