Comandi touchless, stampa 3D e non solo: contro le emergenze sanitarie di oggi e di domani dobbiamo difenderci anche tra le mura domestiche. Come farlo lo spiega il blog di Immobiliare.it, che in un recente articolo ha illustrato i trend con cui costruttori e imprese stanno affrontando il problema del Covid-19 e, più in generale, la presenza di virus, batteri e polveri sottili dentro le nostre case.

Affidiamoci alla natura

Forse non tutti sanno che l’aria che respiriamo dentro le nostre abitazioni è spesso molto più inquinata di quella esterna: colpa delle microparticelle di smog che entrano negli ambienti chiusi e che si aggiungono alle sostanze prodotte dalle nostre attività quotidiane. Per risolvere il problema in primo luogo è bene affidarsi a… madre natura. Le piante, infatti, distruggono monossido di carbonio, polveri e batteri, quindi sono molto utili in ogni ambiente domestico e in modo particolare in camera, dove assorbono l’elettrostaticità emessa da impianti elettrici, computer e televisione. Nasce proprio dalla consapevolezza dell’importanza del verde un sistema innovativo che rivoluzionerà il ricambio d’aria domestico e che infatti si chiama “Fabbrica dell’aria”: una sorta di cabina al cui interno l’aria viene filtrata e ripulita grazie a foglie e terriccio.

Ologrammi e assistenti vocali

Dentro casa e a maggiore ragione nelle aree comuni degli edifici, meno tocchiamo con mano meglio è. Dopo mesi di emergenza sanitaria abbiamo infatti compreso che le maniglie e i tasti in generale rappresentano un potenziale pericolo perché vi si annidano virus e batteri. Ecco perché la ricerca in materia di domotica punta sempre più sui comandi touchless, ed ecco perché conviene investire negli assistenti vocali come Alexa e Google. Dalla Cina arriva poi un esempio di come la tecnologia possa garantire praticità e igiene: all’interno dell’azienda Anhui Easpeed Technology, infatti, gli ascensori funzionano grazie a ologrammi 3D, in modo che i dipendenti non debbano toccare i tasti.

Più sicurezza meno open space

La diffusione dello smart working potrebbe portare alla scomparsa del concetto di open space anche dentro casa. Durante il lockdown abbiamo infatti compreso l’importanza di avere un angolo di quiete dove concentrarci o rilassarci, ma come fare se la metratura non basta? Si possono montare dei pannelli mobili o gli innovativi vetri che diventano più o meno opachi semplicemente sfiorandoli. Punta infine alla sicurezza il sistema elaborato dalla Bosch per localizzare una persona dentro casa anche in assenza di segnale GPS: un modo per avere sempre sotto controllo le condizioni dei parenti anziani quando non possiamo andare a trovarli.

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