L’ultima comunicazione asfissiante, l’operazione di corte organizzata per far felice l’imperatore, potrebbe essere il passo falso che scuote l’elettorato Veneto, che una sistematica propaganda ha reso passivo. Rassegnato o convinto, ma passivo. I commenti infatti sembrano evidenziare una reazione massiccia ed anomala in una regione, il Veneto, che pareva orientata ad un’elezione plebiscitaria per… assenza anche fisica, causa Covid, di avversari capaci di battere Luca Zaia.
Che cosa sta capitando? Un fumetto, anzi un diario scolastico a fumetti che avrebbe dovuto trattare l’argomento Covid in salsa infantile, solerte dono della Regione Veneto, incorona Zaia supereroe e lo menziona pure come “Il Re Veneto che lotta contro il nemico invisibile”. Il contorno è quello tipico dei fumetti, leoni, fate, wonderwoman, regine, principi… e non manca neppure una dottoressa magica, sconosciuta fino ad aprile scorso, ma che è servita al Re per togliere di mezzo l’ingombrante e troppo libero e sincero prof. Crisanti, colpevole di smascherare la narrazione zaiana.
Ohibò… l’ultima goccia di propaganda modello Corea pare abbia fatto traboccare il vaso. Un fumetto ci sta risvegliando dal torpore, facendo scoprire l’imperatore nudo, niente affatto un “presidente sornione e tranquillo“ come ama venire dipinto, ma un supereroe alla ricerca permanente di un consenso senza contraltare, che occupa spazi e magari abusa dei suoi poteri. Ma i bimbi sappiamo come siano terreno delicato e il tentativo di occupare anche questo sacro spazio, concedendosi la loro manipolazione pure in piena campagna elettorale, ha creato una reazione genitoriale forte.
Quest’ennesima operazione ha alzato un polverone che pone in una diversa luce la figura, considerata a torto morbida, del presidente-supereroe. In una campagna elettorale anomala, senza confronti, con la solita spietata propaganda da una parte e lo squilibrio evidente delle forze economiche in campo, avviata ad un risultato già scritto, trova in questo “fumetto-senza-ritegno” la cartina di tornasole che mancava.
Potrà scuotere l’elettorato più dei fallimenti amministrativi delle giunte Zaia-Galan? Più del Mose, più della superstrada pedemontana attesa da 20 anni e che ci costerà il decuplo del previsto, più dei Pfas che hanno inquinato l’area più vasta del mondo? Non lo sappiamo, certo che il troppo storpia e i genitori veneti, pacati e disponibili, pare non abbiano affatto gradito questa bulimia del potere zaiano che ha “usato” come mezzo di propaganda i loro figli. Il troppo-storpia, appunto.