In Puglia la situazione più problematica: per i seggi Covid 100% di rinunce, saranno sostituiti da volontari di Protezione civile. Nel capoluogo toscano hanno rinunciato per 'indisponibilità' 110 presidenti su 360 e 730 su 1.470 scrutatori. A Genova il Comune cerca sostituti degli 855 (su 2.644) che hanno dato forfait
Pioggia di rinunce last minute da parte di presidenti di seggio e scrutatori convocati per le elezioni Regionali e il referendum di domenica e lunedì. Forfait generalizzati, dalla Toscana alla Puglia, che molti attribuiscono alla paura del contagio. Non a caso, per esempio, a Bari tutti coloro che erano stati nominati presidenti di seggi Covid – quelli per far votare a domicilio i positivi in isolamento domiciliare o ricoverati – hanno rinunciato e saranno sostituiti da volontari della Protezione civile. Nei seggi normali le nuove regole dell’era Covid prevedono l’uso della mascherina e l’utilizzo costante di igienizzanti. Non sono state previste maggiorazioni della retribuzione.
In Puglia la situazione più problematica: ha rinunciato anche il 67% dei presidenti di seggi “normali”. Alle ultime elezioni regionali la percentuale era del 40%. Al momento sono stati sostituiti con le riserve 203 presidenti. Per i seggi Covid, cioè quello ospedaliero nel Policlinico di Bari e i tre seggi mobili che andranno a domicilio a raccogliere il voto delle persone in quarantena o in isolamento che ne avranno fatto richiesta, sono state nominate 15 persone (tra presidenti e scrutatori) tra i volontari di Protezione civile.
A Firenze hanno rinunciato per ‘indisponibilità’ 110 presidenti di seggio nominati dalla Corte di Appello su 360: alle ultime elezioni regionali la percentuale di rinunce era stata più bassa, intorno al 25%. Tutti sono già stati sostituiti. Tra gli scrutatori le rinunce sono state 730 su 1.470 persone: anche in questo caso è un dato più alto rispetto a cinque anni fa, quando rinunciò un terzo degli scrutatori.
A Genova il Comune ha contato 855 rinunce rispetto al numero totale di 2.644 scrutatori e ha lanciato una call attraverso i social network per trovare sostituti. In alternativa intende assumere degli interinali per coprire determinati servizi e spostare così alcuni impiegati comunali sui seggi. Scrutatori e presidenti iscritti alle liste e nominati dal Comune sono obbligati a presentarsi ai seggi. Chi rifiuta senza giustificato motivo per legge è punito con una multa da 309 a 516 euro. Ma per evitarla basta presentare un’autocertificazione per problemi familiari o di lavoro.
Il problema delle rinunce di scrutatori e presidenti riguarda tutta la Liguria. Anche a Spezia l’ufficio elettorale del Comune deve rimpiazzare almeno 20 presidenti di seggio che, dicono le fonti “hanno presentato certificati medici con cause le più disparate”. Dal Comune di Savona fanno sapere che più della metà degli scrutatori ha dato forfait (sono per adesso 244 distribuiti tra i 61 seggi cittadini) e che si lavora “per rimpiazzare alcuni presidenti di seggio”. E sono 114 su 180 gli scrutatori che il Comune di Imperia sta provvedendo a sostituire a causa delle rinunce arrivate in queste ore. Dieci su 47, invece, sono i presidenti di seggio indisponibili, tutti già sostituiti. A San Lorenzo al mare l’amministrazione ha dovuto sostituire il presidente dell’unico seggio presente sul proprio territorio.