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Trump, l’ex modella Amy Dorris lo accusa di molestie: “Ho scelto il silenzio fino ad ora ma ha fatto una cosa inaccettabile”

I legali del presidente Usa smentiscono seccamente l'accaduto, ma Dorris ha offerto al Guardian - al quale ha affidato la sua rivelazione - prove a sostegno del suo racconto con foto e i testimoni

A meno di due mesi dalle elezioni presidenziali, punta una nuova grana per Donald Trump. Il presidente americano è stato accusato di molestie da una ex modella, Amy Dorris. L’episodio sarebbe avvenuto nel 1997, durante gli Us Open quando, fuori dal bagno: la donna ha raccontato di esser stata baciata e toccata dal tycoon contro la sua volontà. I legali del presidente smentiscono seccamente l’accaduto, ma Dorris ha offerto al Guardian – al quale ha affidato la sua rivelazione – prove a sostegno del suo racconto con foto e i testimoni.

Mi infilò la lingua in gola e io lo spinsi via“, ma lui continuò “a stringermi sempre più stretta ed allungare le sue mani ovunque, toccando il mio sedere, il mio seno, la mia schiena, qualsiasi cosa”, racconta l’ex modella al Guardian spiegando il perché è uscita alla scoperto solo ora. Dorris ammette di aver riflettuto sulla possibilità di rivelare la sua storia nel 2016, sfruttando l’ondata delle varie donne che avevano allora accusato Trump. Però alla fine aveva optato per il silenzio per il bene della sua famiglia, con la quale vive in Florida. Ora la decisione: “Le mie figlie hanno ora 13 anni – spiega al Guardian – e voglio che sappiano che nessuno può fare loro qualcosa che non vogliono. Voglio essere un modello per loro. Voglio che vedano che non sono stata in silenzio, che mi sono fatta sentire contro qualcuno che ha fatto una cosa inaccettabile“, dice la donna ora 48enne e madre di due gemelle.

L’accusa di Dorris arriva in un momento delicato per Trump, assediato su più fronti, soprattutto il coronavirus sul quale è in aperto scontro con i suoi esperti sanitari. Di fronte al contagio di un membro del suo staff Trump minimizza e rilancia: la distribuzione del vaccino contro il Covid-19 potrebbe iniziare in ottobre, forse alla metà del prossimo mese, dice il tycoon ipotizzando che ne siano distribuite 100 milioni di dosi entro fine anno. Una tabella di marcia che vede quindi il vaccino arrivare ben prima delle elezioni. Un obiettivo per Trump cruciale da centrare per aumentare le chance di una sua vittoria alla Casa Bianca: un vaccino consentirebbe un voto alle urne in sicurezza e, è la teoria del presidente, un’accelerazione dell’economia.