Adesso la Procura di Reggio Calabria vuole vederci chiaro sulla nomina del direttore e segretario generale reggente del Consiglio regionale. Su richiesta dei pm, infatti, nei giorni la polizia giudiziaria si è recata a Palazzo Campanella con un ordine di esibizione. In sostanza, la Procura della Repubblica ha acquisito tutti gli atti con cui il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, di Forza Italia, ha dato l’incarico all’avvocato Maria Stefania Lauria.
Ancora non c’è un vero e proprio fascicolo al sesto piano del Cedir, sede della Procura della Repubblica. Piuttosto un’indagine conoscitiva, necessaria ai pubblici ministeri per capire se ci sono state delle irregolarità nell’assegnazione e nella gestione di un ruolo importante come quello di direttore generale e segretario generale. I pm, in sostanza, stanno valutando se ci sono ipotesi di reato e se sussistono elementi per avviare un’inchiesta.
Ma andiamo ordine. A giugno è scaduto il mandato del precedente segretario generale reggente, Maurizio Priolo: una scandenza nota a Tallini, perché sette mesi prima – nel novembre del 2019, nella legislatura precedente – in qualità di componente dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha votato la proroga di quell’incarico. Diventato presidente del Consiglio, in questi mesi Tallini ha più volte fatto riferimento alla “paralisi istituzionale”. Da gennaio a giugno, però, non c’è stata nessun bando pubblico dell’Ente da lui presieduto e nessuna selezione del nuovo super dirigente di Palazzo Campanella.
Non potendo più prorogare l’uscente Priolo e non potendo neanche rimanere senza segretario e dirigente generale, il 26 giugno, con due delibere in un solo giorno, il presidente del Consiglio regionale ha prima modificato il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, e poi ha assegnaro l’incarico di all’avvocato Maria Stefania Lauria, già dirigente del settore segreteria e assemblea del Consiglio.
Risultato: l’avvocato Lauria diventa la donna più pagata della Calabria. Il suo stipendio tocca quota 202mila euro all’anno. È addirittura più alto di quello della presidente della Regione Jole Santelli che si ferma a 165mila euro. Nella delibera c’è scritto: “Valutato, nell’ambito della disponibilità delle risorse interne, il curriculum del dirigente avvocato Maria Stefania Lauria, la cui competenza ed esperienza sono ritenute idonee per l’affidamento temporaneo delle attività, le funzioni, le competenze e relative assunzioni di responsabilità affidate al Segretario Generale ed al Direttore generale”.
Problema: quella frase, sostiene chi critica la scelta di Tallini, lascia intendere che ci sia stata quantomeno una manifestazione di interesse a cui potevano partecipare i dirigenti regionali interessati a ricoprire il ruolo di reggente in attesa del concorso vero e proprio. Dirigenti che, potenzialmente, avrebbero potuto presentare il proprio curriculum che sarebbe stato poi valutato dall’ufficio di presidenza. E invece niente. Sul sito istituzionale dell’ente non c’è traccia della manifestazione di interesse per cui resta un mistero come il curriculum dell’avvocato Lauria sia arrivato sulla scrivania di Tallini che l’ha valutato idoneo per l’incarico, seppure “temporaneo”.
La circostanza ha suscitato non poche polemiche in Calabria e il sito Lacnews24 si è più volte chiesto perché l’incarico è stato assegnato proprio alla dirigente Lauria: “Si presume – è la riflessione del giornale locale – che i motivi possano essere squisitamente politici, non trovando alcun appiglio nel suo scarno curriculum professionale. Una decina di anni fa, tra il 2008 e il 2010, Lauria iniziò a fare una moltitudine di concorsi regionali senza successo. Non superò nemmeno la prova preselettiva del concorso per ‘esperto giuridico-legale’ e oggi, paradossalmente, rientra dalla finestra, essendo compito suo, da segretario generale reggente, coordinare l’attività proprio degli esperti giudico-legali”.
Della nomina dell’avvocato Lauria, inoltre, non si sta interessando solo la Procura di Reggio Calabria. Il 16 settembre, infatti, gli ispettori del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri hanno inviato una richiesta urgente di informazioni all’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Nella nota, a firma del viceprefetto Luciana Coretto, si fa riferimento a un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Alessandro Melicchio del M5S secondo la quale sarebbe stata violata la normativa che, per le selezioni, impone di acquisire la disponibilità di dirigenti interessati e di valutarle. “Notizie stampa– si legge nella nota del viceprefetto Coretto – riferiscono di possibili irregolarità per la mancata nomina a reggente del dirigente più anziano, come da prassi, al fine di evitare disparità di trattamento tra quest’ultimi, nonché per la mancata pubblicazione sul sito istituzionale della manifestazione di interesse per ricoprire l’incarico conferito ad interim”.
Come se non bastasse, stando alla delibera, La reggente Lauria aveva il compito di predisporre i bandi per la selezione dell’incarico effettivo di segretario e dirigente generale del Consiglio regionale. È stato nominato, infatti, “nelle more dell’espletamento delle procedure di conferimento degli incarichi de quibus, al fine di assicurare la corretta funzionalità del Consiglio regionale della Calabria”. Da giugno a settembre, però, nessuna traccia del bando e del concorso pubblico al quale probabilmente parteciperà la stessa reggente Lauria che nel frattempo, alla modica cifra di circa 15mila euro lordi al mese di stipendio, accumula esperienza (e punteggio) utili quando dovrà essere valutata la sua idoneità a segretario e dirigente generale di Palazzo Campanella.
Dal canto suo, Tallini sembra tranquillo e replica alle polemiche e alle interrogazioni parlamentari del Movimento Cinque Stelle: “Ho sempre detto che un’eventuale ispezione ministeriale, che per la verità non mi pare sia stata disposta, ci avrebbe trovati pronti non solo ad una doverosa collaborazione con gli organi governativi, ma soprattutto ad una profonda operazione di verità su quanto avvenuto negli ultimi anni nel sistema burocratico del Consiglio regionale”.
La delibera con cui è stata nominata l’avvocatessa Lauria è stata firmata da Tallini ma quest’ultimo ostenta sicurezza e addossa la responsabilità ad altri senza fare il nome: “Nella documentazione che invieremo al Ministero e alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria si potranno verificare le precise responsabilità di chi, per lungo tempo, ha omesso di bandire le selezioni pubbliche per la copertura dei ruoli di segretario generale e direttore generale dell’Ente. Ribadisco la legittimità e la necessità della nomina ad interim di Maria Stefania Lauria, nonché la volontà di questo Ufficio di Presidenza di portare avanti un’azione di profonda trasformazione dell’apparato burocratico del Consiglio regionale, fino ad oggi piegato a logiche verticistiche e padronali che hanno impedito per anni ogni ricambio e ogni occasione di crescita per i professionisti dell’Ente”.