“Voto disgiunto in Toscana e in Puglia? Io, come ho sempre detto, sono sempre leale ai candidati presidenti del M5s, però mi sono dimesso da capo politico a gennaio e da allora non ho gestito più la configurazione del Movimento alle elezioni. E queste regionali andavano gestite diversamente”. Così, a “Otto e mezzo” (La7), il ministro degli Esteri Luigi Di Maio commenta la possibilità suggerita dal direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, agli elettori del M5s circa il voto utile in Toscana e in Puglia per la lista pentastellata e per i candidati presidenti di centrosinistra (Michele Emiliano in Puglia, Eugenio Giani in Toscana).
Di Maio spiega: “Credo che nel 2021 nelle grandi città, come Milano, Napoli, Torino, Bologna, si possa traslare la coalizione di governo, in modo da riuscire ad attuare le politiche di governo anche a livello di queste città importanti. Adesso siamo in ritardo. Questo è un discorso che va fatto con un tavolo nazionale di coordinamento, ma, arrivati a questo punto, io ovviamente sono leale ai nostri candidati. Tuttavia, in 6 regioni su 5 andiamo divisi e addirittura in alcune regioni la coalizione di governo è divisa in tre liste. E questo non fa bene al paese, perché dal governo facciamo delle politiche che poi vanno gestite a livello regionale”.
“Quindi, il vostro reggente Crimi non ha fatto molto bene – replica la conduttrice Lilli Gruber – Mi pare che lei lo abbia detto in modo abbastanza esplicito”.
“Vito Crimi ha tutto il mio sostegno – risponde Di Maio – Ma adesso serve una leadership legittimata, non un reggente”.
“Potevate pensarci prima – ribadisce la giornalista – Siccome lei è un esponente molto influente del M5s, forse qualche parolina da dire ce l’aveva anche lei, no?”
Di Maio commenta sorridendo: “Beh, non potete dare la colpa a me adesso che non sono capo politico da 8 mesi, altrimenti in questo paese, ogni volta che c’è da dare una responsabilità al M5s, questa è sempre mia, anche se non ricopro ruolo direttivi nel Movimento. Questo, secondo me, è ingiusto”.