La Serie A riapre gli stadi a mille persone da domenica. Il campionato 2020/21 riparte (quasi) da subito con una piccola percentuale di spettatori. Lo hanno deciso Governo e Regioni durante il summit convocato dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, dopo che in giornata anche il Veneto, seguendo il governatore emiliano Stefano Bonaccini che ha deciso di riaprire gli stadi a mille tifosi, ha aperto le porte ai tifosi locali. Lo si leggeva in un’ordinanza del governatore Luca Zaia valida fino al 3 ottobre, con cui ha deciso di aprire a mille spettatori gli stadi della propria regione e a 700 gli impianti al chiuso, come i palazzetti dello sport. Il ministro Spadafora esulta e annuncia che l’obiettivo è quello di allargare il provvedimento a tutte le categorie e a tutti gli sport. Mentre il presidente della Figc Gravina si dice perplesso proprio per la scelta di riaprire solo nella massima serie calcistica. E il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, dice che “è auspicabile un atteggiamento prudenziale e una omogeneità di approccio su tutto il territorio nazionale”.
“Il mio obiettivo è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie, arrivando a definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti – ha commentato il ministro Spadafora – L’impegno che ci siamo presi durante l’incontro è quello di metterci subito al lavoro su questo. Occorre mantenere cautela, rigore e attenzione per riaprire bene, gradualmente, e non essere costretti a chiudere di nuovo. Il quadro epidemiologico a livello europeo non è incoraggiante, noi dobbiamo stare attenti ed evitare precipitose fughe in avanti”.
Perplesso, invece, il presidente della Figc, Gabriele Gravina: “L’apertura degli stadi al pubblico è una bella notizia, ma il fatto che il via libera sia arrivato solo per la Serie A e non per gli altri campionati professionistici mi lascia perplesso. L’applicazione dei protocolli di sicurezza sono i medesimi in tutte e tre le serie professionistiche, così come lo devono essere le regole per il distanziamento, quindi anche su questo tema ci deve essere lo stesso trattamento. Nei mesi difficili del Covid, il calcio tutto ha dimostrato grande responsabilità. Sono convinto che verrà preso il medesimo provvedimento prima dell’avvio ufficiale dell’attività della B e della C, previsto per il prossimo fine settimana”.
Dopo il passo in avanti di Zaia, Dal Pino aveva chiesto maggiore comunicazione con l’esecutivo, in particolare col ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: “A luglio abbiamo fatto con i migliori consulenti in circolazione uno studio di 300 pagine su come riaprire gli stadi in totale sicurezza, nessuno ci ha mai chiamato nemmeno per affrontare questo discorso – prosegue – Il comitato tecnico scientifico fa enormi sforzi per occuparsi del Paese, siamo grati a loro per quello che stanno facendo. Ma rispetto al nostro ministero dello Sport il dialogo non è quello che dovrebbe essere. Il calcio rappresenta una delle più grandi industrie italiane, con un grande gettito tributario e previdenziale, dà lavoro a 300mila persone fra diretto e indiretto e rappresenta un fenomeno sociale importante. Mi spiace dirlo, ma devo dirlo a voce alta, c’ è bisogno di rispetto. Da parte nostra c’è un movimento che ha poco ascolto”, ha detto spiegando che anche per quanto riguarda la riforma dello Sport in discussione non c’è stato uno scambio di idee con il ministero.
Concludendo la sua invettiva, il capo della Lega di A sottolinea che all’industria calcio non è stato riservato lo stesso trattamento degli altri settori produttivi, scolastici e del trasporto pubblico. “Il Paese sta cercando di ripartire, le scuole sono aperte, nei viaggi si muove qualcosa, le aziende lavorano normalmente. L’ho detto anche all’ultima assemblea, perché in metro si fa la coda per entrare, e così a scuola, negli autobus, nelle aziende e perché invece allo stadio non ci può essere una persona seduta con cinque posti vuoti intorno? Perché? Qual è il problema in uno stadio di 40, 50, 70mila persone? Bisogna solo sedersi e pianificare. Speriamo che il Cts abbia attenzione a questo tema, perché questa è un’industria che se non ha attenzione da parte del ministero che dovrebbe governarla, rischia di andare in grandissima difficoltà e mettere in pericolo molti posti di lavoro”.
Pronta la replica del ministro Spadafora che si è detto “sorpreso” dalle dichiarazioni di Dal Pino: “Ho letto con stupore le dichiarazioni di Dal Pino sulla mancanza di dialogo tra il governo e il mondo del calcio – ha dichiarato – L’attenzione è stata costante, le soluzioni trovate per portare a termine lo scorso campionato e iniziare nei tempi quello che comincia oggi sono state condivise. Abbiamo assicurato una attività continua e giornaliera di supporto. Solo per citare alcune delle cose, l’audizione di lunedì scorso al Comitato tecnico scientifico, richiesta da me a seguito della bocciatura del protocollo per la riapertura degli stadi, che non è affatto stato ignorato come sostiene Dal Pino, ha avuto come oggetto anche i protocolli per l’alleggerimento della frequenza dei tamponi, su cui ha discusso nuovamente il Cts ieri e su cui stiamo attendendo le decisioni. Pochi giorni fa il presidente della Figc è stato ricevuto dal presidente del Consiglio e a seguito dell’incontro a Palazzo Chigi si è confermata la volontà comune di riaprire gradualmente gli stadi a partire da ottobre, in attesa dell’analisi delle curve dopo la riapertura delle scuole”.
E ha poi fatto chiarezza sulle decisioni prese dai governatori di Emilia-Romagna e Veneto: “Il dpcm in vigore dai primi di agosto e rinnovato a settembre consente dei margini di intervento ai presidenti delle Regioni ed alcuni hanno deciso di aprire gli stadi nei loro territori, seguendo le norme previste – ha spiegato – Riceverò con piacere il presidente Dal Pino nei prossimi giorni, la ripresa del campionato è una buona notizia per tutti gli appassionati e gli sportivi, tra cui il sottoscritto. Spero in una stagione di sport entusiasmante e faccio il mio in bocca al lupo a tutte le squadre coinvolte”.
HomeSport Calcio
Riaprono gli stadi in Serie A: limite a mille persone dopo il summit Governo-Regioni. Spadafora: “Vogliamo allargare a tutti”
A smuovere la situazione era stata, in mattinata, la decisione del governatore Luca Zaia che seguiva quella del collega emiliano Bonaccini provocando la reazione del presidente della Lega di A: "Tutti i settori stanno ripartendo, perché non si applica lo stesso metro con il calcio?".Gravina: "Perplesso per aperture solo in A"
La Serie A riapre gli stadi a mille persone da domenica. Il campionato 2020/21 riparte (quasi) da subito con una piccola percentuale di spettatori. Lo hanno deciso Governo e Regioni durante il summit convocato dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, dopo che in giornata anche il Veneto, seguendo il governatore emiliano Stefano Bonaccini che ha deciso di riaprire gli stadi a mille tifosi, ha aperto le porte ai tifosi locali. Lo si leggeva in un’ordinanza del governatore Luca Zaia valida fino al 3 ottobre, con cui ha deciso di aprire a mille spettatori gli stadi della propria regione e a 700 gli impianti al chiuso, come i palazzetti dello sport. Il ministro Spadafora esulta e annuncia che l’obiettivo è quello di allargare il provvedimento a tutte le categorie e a tutti gli sport. Mentre il presidente della Figc Gravina si dice perplesso proprio per la scelta di riaprire solo nella massima serie calcistica. E il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, dice che “è auspicabile un atteggiamento prudenziale e una omogeneità di approccio su tutto il territorio nazionale”.
“Il mio obiettivo è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie, arrivando a definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti – ha commentato il ministro Spadafora – L’impegno che ci siamo presi durante l’incontro è quello di metterci subito al lavoro su questo. Occorre mantenere cautela, rigore e attenzione per riaprire bene, gradualmente, e non essere costretti a chiudere di nuovo. Il quadro epidemiologico a livello europeo non è incoraggiante, noi dobbiamo stare attenti ed evitare precipitose fughe in avanti”.
Perplesso, invece, il presidente della Figc, Gabriele Gravina: “L’apertura degli stadi al pubblico è una bella notizia, ma il fatto che il via libera sia arrivato solo per la Serie A e non per gli altri campionati professionistici mi lascia perplesso. L’applicazione dei protocolli di sicurezza sono i medesimi in tutte e tre le serie professionistiche, così come lo devono essere le regole per il distanziamento, quindi anche su questo tema ci deve essere lo stesso trattamento. Nei mesi difficili del Covid, il calcio tutto ha dimostrato grande responsabilità. Sono convinto che verrà preso il medesimo provvedimento prima dell’avvio ufficiale dell’attività della B e della C, previsto per il prossimo fine settimana”.
Dopo il passo in avanti di Zaia, Dal Pino aveva chiesto maggiore comunicazione con l’esecutivo, in particolare col ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: “A luglio abbiamo fatto con i migliori consulenti in circolazione uno studio di 300 pagine su come riaprire gli stadi in totale sicurezza, nessuno ci ha mai chiamato nemmeno per affrontare questo discorso – prosegue – Il comitato tecnico scientifico fa enormi sforzi per occuparsi del Paese, siamo grati a loro per quello che stanno facendo. Ma rispetto al nostro ministero dello Sport il dialogo non è quello che dovrebbe essere. Il calcio rappresenta una delle più grandi industrie italiane, con un grande gettito tributario e previdenziale, dà lavoro a 300mila persone fra diretto e indiretto e rappresenta un fenomeno sociale importante. Mi spiace dirlo, ma devo dirlo a voce alta, c’ è bisogno di rispetto. Da parte nostra c’è un movimento che ha poco ascolto”, ha detto spiegando che anche per quanto riguarda la riforma dello Sport in discussione non c’è stato uno scambio di idee con il ministero.
Concludendo la sua invettiva, il capo della Lega di A sottolinea che all’industria calcio non è stato riservato lo stesso trattamento degli altri settori produttivi, scolastici e del trasporto pubblico. “Il Paese sta cercando di ripartire, le scuole sono aperte, nei viaggi si muove qualcosa, le aziende lavorano normalmente. L’ho detto anche all’ultima assemblea, perché in metro si fa la coda per entrare, e così a scuola, negli autobus, nelle aziende e perché invece allo stadio non ci può essere una persona seduta con cinque posti vuoti intorno? Perché? Qual è il problema in uno stadio di 40, 50, 70mila persone? Bisogna solo sedersi e pianificare. Speriamo che il Cts abbia attenzione a questo tema, perché questa è un’industria che se non ha attenzione da parte del ministero che dovrebbe governarla, rischia di andare in grandissima difficoltà e mettere in pericolo molti posti di lavoro”.
Pronta la replica del ministro Spadafora che si è detto “sorpreso” dalle dichiarazioni di Dal Pino: “Ho letto con stupore le dichiarazioni di Dal Pino sulla mancanza di dialogo tra il governo e il mondo del calcio – ha dichiarato – L’attenzione è stata costante, le soluzioni trovate per portare a termine lo scorso campionato e iniziare nei tempi quello che comincia oggi sono state condivise. Abbiamo assicurato una attività continua e giornaliera di supporto. Solo per citare alcune delle cose, l’audizione di lunedì scorso al Comitato tecnico scientifico, richiesta da me a seguito della bocciatura del protocollo per la riapertura degli stadi, che non è affatto stato ignorato come sostiene Dal Pino, ha avuto come oggetto anche i protocolli per l’alleggerimento della frequenza dei tamponi, su cui ha discusso nuovamente il Cts ieri e su cui stiamo attendendo le decisioni. Pochi giorni fa il presidente della Figc è stato ricevuto dal presidente del Consiglio e a seguito dell’incontro a Palazzo Chigi si è confermata la volontà comune di riaprire gradualmente gli stadi a partire da ottobre, in attesa dell’analisi delle curve dopo la riapertura delle scuole”.
E ha poi fatto chiarezza sulle decisioni prese dai governatori di Emilia-Romagna e Veneto: “Il dpcm in vigore dai primi di agosto e rinnovato a settembre consente dei margini di intervento ai presidenti delle Regioni ed alcuni hanno deciso di aprire gli stadi nei loro territori, seguendo le norme previste – ha spiegato – Riceverò con piacere il presidente Dal Pino nei prossimi giorni, la ripresa del campionato è una buona notizia per tutti gli appassionati e gli sportivi, tra cui il sottoscritto. Spero in una stagione di sport entusiasmante e faccio il mio in bocca al lupo a tutte le squadre coinvolte”.
Articolo Precedente
La Juve in cerca della “Decima”, l’Inter per interrompere l’egemonia bianconera: Serie A al via, tra un mercato fiacco e l’incubo Covid
Articolo Successivo
Juventus-Sampdoria 3-0, Pirlo parte col piede giusto: in gol Kulusevski, Bonucci e Ronaldo. Ecco tutti i risultati della prima di Serie A
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Ultimi articoli di FQ Sport
F1 & MotoGp
Motogp, nuovo infortunio per Jorge Martin: il pilota Aprilia non ci sarà per il primo gp in Thailandia
Sport
Olimpiadi 2026, la sequenza che mostra come è caduto il tubo della pista da bob di Cortina | Le foto
Calcio
La Nazionale come Sanremo, il ct Spalletti: “Cercherò di imitare Carlo Conti. Il talento? Non è solo quello di Messi”. E fa tre nomi
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.