E’ arrivata questa mattina in via XX settembre la consueta letterina della commissione Ue a firma del vicepresidente Vladis Dombrovskis e del commissario Paolo Gentiloni. Destinatario il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Un po’ di ovvietà, alcune indicazioni per la prossima legge di bilancio e una notizia importante. La cosiddetta clausola di salvaguardia del patto di stabilità, che consente di sospendere gli obblighi di bilancio su deficit e debito, rimarrà attiva anche nel 2021. Nella missiva si legge inoltre che “le politiche di bilancio devono continuare a sostenere la ripresa in tutto il 2021”, e che, appunto, “alla luce dell’incertezza” il patto di stabilità resta sospeso anche l’anno prossimo. Attenzione però perché vi teniamo d’occhio: “Quando le condizioni economiche lo consentiranno, sarà tempo di perseguire politiche mirate ad ottenere posizioni di bilancio prudenti nel medio termine”, continua la lettera. Già “nella primavera 2021, tenendo conto delle previsioni macro economiche aggiornate, rivaluteremo la situazione e faremo il punto sull’applicazione della clausola”.

La comunicazione è stata inviata a tutti i Paesi Ue per guidarli nella stesura delle finanziarie 2021. Si spiega quindi che la legge di bilancio “deve tenere il più possibile in considerazione l’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Recovery fund (per l’Italia 209 mld di euro di cui 81 mld a fondo perduto, 44 mld già nel 2021-2022, ndr) e, a novembre, in sede di valutazione delle leggi “la Commissione presterà particolare attenzione alla qualità delle misure di bilancio prese e pianificate, per attutire l’impatto della crisi, sostenere la ripresa e rafforzare la resilienza, tenendo in considerazione la sostenibilità. La valutazione coprirà il possibile impatto delle garanzie fornite dal governo“.

Nel frattempo lo spread italiano è sceso sui livelli più bassi da febbraio con i rendimenti dei titoli decennali allo 0,86%. Effetto dell’esito delle elezioni regionali che non mette a rischio la stabilità politica. E condizione che riduce la convenienza a ricorrere a prestiti Mes o comunque garantiti da Bruxelles.

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