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Il locale sessista a Milano scatena le polemiche: “Se ti togli il reggiseno vinci chupiti”

Un cartello “goliardico” per chi l'ha esposto, sessista e maschilista per tanti altri: così è esplosa la polemica. Luca Gibillini, funzionario comunale ed ex consigliere di sinistra, ha scritto un post sul suo profilo Facebook: "Ok, Houston, abbiamo un problema. Pieno centro di Milano". Anche l'assessore dell'Urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, è intervenuto per dire la sua

di Giulio Pasqui

Noi non siamo un locale normale… e quindi proponiamo giochi per le nostre bellissime e simpaticissime clienti”. Questa era la premessa che fino a qualche giorno fa si poteva trovare all’ingresso del locale The Social Chupiteria di Milano, situato in zona Bocconi. “Vuoi il numero della barista? Prendi 30 chupiti. Se dai un bacio al barista vinci 5 chupiti. Un bacio tra due ragazze vale 2 chupiti. Se fai vedere il seno vinci chupiti”, si leggeva sul cartello. L’invito alle clienti a mostrare il seno era abbinato anche alla misura del reggiseno: più alto il numero della numero della taglia, maggiore il numero di chupiti offerti. “Se hai la retro, offri tu a noi”. E ancora: “Se ci lanci il reggiseno dietro il banco: 4 chupiti. Se fai la menora: ricorda che le altre ce l’hanno come te e vai affanc*lo. Ps: un giorno senza sorriso è un giorno perso”.

Un cartello “goliardico” per chi l’ha esposto, sessista e maschilista per tanti altri: così è esplosa la polemica. Luca Gibillini, funzionario comunale ed ex consigliere di sinistra, ha scritto un post sul suo profilo Facebook: “Ok, Houston, abbiamo un problema. Pieno centro di Milano“. Anche l’assessore dell’Urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, è intervenuto per dire la sua: “Coi tavolini all’aperto ci siamo posti l’obiettivo di salvare i locali milanesi e la nostra socialità. Obiettivamente non tutti meritano di essere salvati“.

Il cartello è stato rimosso e la pagina Facebook del locale è stata sospesa. Il titolare del locale Emanuele Castoro si è difeso con queste parole: “Quel cartello era solo una goliardata e non è mai stato messo in pratica quello che c’è scritto. Chi ci conosce non l’ha mai preso sul serio, si facevano una risata anche le ragazze. Nell’ultimo periodo ci siamo resi conto che c’è una maggiore sensibilità sull’argomento e quindi il cartello è stato rimosso. Riapriremo la pagina Facebook e lo spiegheremo ai clienti. Non abbiamo nulla da nascondere”.

Il locale sessista a Milano scatena le polemiche: “Se ti togli il reggiseno vinci chupiti”
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