Tra i destinatari dell'atto molti sono già indagati nella prima tranche, come Maurizio Sacchi, titolare della Dpi, arrestato lo scorso luglio, e gli ex ad di Banca Aletti Maurizio Faroni e Maurizio Zancarano. Secondo i pm i raggiri avvenivano con la complicità di dirigenti e dipendenti di Banco Bpm-Banca Aletti, Unicredit, Mps e Intesa Sanpaolo
La Procura di Milano ha chiuso un nuovo filone dell’inchiesta, in vista della richiesta di rinvio a giudizio di 72 persone sulla maxi truffa con al centro vendita di diamanti a prezzi gonfiati ai danni di moltissimi compratori tra i quali Vasco Rossi, Federica Panicucci e Simona Tagli. Nel nuovo capitolo di inchiesta, in cui sono stati contestati a vario titolo i reati di truffa e autoriciclaggio, sono stati individuati ulteriori episodi e circa 280 nuove vittime del sistema che ha portato a circa mezzo milione di profitti illeciti. Sistema in cui i titolari di Dpi e Idb, operative nel campo dei diamanti, avrebbero raggirato “decine di migliaia di risparmiatori”, riporta l’atto di chiusura indagini, con la complicità di dirigenti e dipendenti delle banche coinvolte, cioè Banco Bpm-Banca Aletti, Unicredit, Mps e Intesa Sanpaolo.
Tra i destinatari della chiusura indagini firmata dal pm Grazia Colacicco molti sono già indagati nella prima tranche dell’inchiesta come Maurizio Sacchi, titolare della Dpi, società leader nel settore attiva soprattutto nel Nord Italia e arrestato lo scorso luglio, e come gli ex ad di Banca Aletti Maurizio Faroni – poi ex dg di Banco Popolare dimessosi quando venne a galla il procedimento penale – e Maurizio Zancarano.
I clienti sarebbero stati indotti a firmare contratti di acquisto di diamanti per un prezzo notevolmente superiore al reale valore (mediamente tra il 30% e il 50% ma a volte anche dell’80%. I profitti stimati dagli inquirenti e dagli investigatori per queste operazioni sono gli stessi del primo filone: oltre 165 milioni di euro per Dpi, poco più di 149 milioni per Idb, quasi 84 milioni per Banco Bpm, 32,67 milioni per Unicredit, 35,5 milioni per banca Mps e circa 11 milioni per Intesa San Paolo.
L’indagine, avviata nel 2017, nel febbraio del 2019 aveva portato i militari del nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza a eseguire un sequestro preventivo da oltre 700 milioni a 7 indagati e 7 enti: le due società e i 5 istituti di credito. Un anno fa la chiusura del primo troncone, quello principale, per 87 persone fisiche e 7 giuridiche, nel quale, tra i truffati erano emersi anche alcuni vip: Vasco Rossi avrebbe versato con tre bonifici rispettivamente 1,043 milioni di euro, 520mila euro e poco più di un milione, mentre l’industriale Diana Bracco ha perso più di un milione, la conduttrice tv Federica Panicucci 54mila euro e l’ex showgirl Simona Tagli 29mila euro.