Leggero calo dei contagi giornalieri in Germania, dove però le autorità sanitarie lanciano l’allarme per quello che, sostengono, è solo l’inizio di una seconda ondata della pandemia di coronavirus che investirà il Paese europeo. Il Robert Koch Institut ha registrato 1.796 nuovi casi e 13 vittime nelle ultime 24 ore, per un totale di 275.927 persone che si sono ammalate e 9.409 che sono morte da quando il virus ha iniziato a diffondersi nel Paese. “Dobbiamo cambiare alcune cose perché la pandemia inizierà seriamente soltanto adesso. Anche da noi”, avverte il virologo dello Charité Christian Drosten, una delle voci di punta del panorama scientifico tedesco. E intanto, il ministro degli esteri di Berlino, Heiko Maas, si è messo in isolamento fiduciario in via precauzionale dopo che uno degli addetti alla sua protezione personale è risultato positivo al Covid. Il primo test a cui si è sottoposto il capo della diplomazia è risultato però negativo.
Drosten mette in guardia la popolazione sui futuri sviluppi della pandemia nel Paese: “Non abbiamo fatto le cose meglio degli altri finora, abbiamo soltanto reagito prima”, ha spiegato lo scienziato, invitando a smetterla di trattare questo argomento con “modi da stadio”. “Non abbiamo avuto successo perché abbiamo enti sanitari migliori di quelli francesi e ospedali migliori di quelli italiani”, ma perché abbiamo reagito prima, ha concluso.
Intanto è stata scaricata 18 milioni di volte in 100 giorni la app tedesca che lancia l’allarme su una possibile infezione da coronavirus, quella “di maggior successo in Europa”, secondo quanto dichiarato dal ministro della salute Jens Spahn. La warn-app è disponibile in sei lingue (tedesco, inglese, turco, rumeno, bulgaro e polacco), quelle più parlate in Germania, ma si sta lavorando ancora su una versione in francese e in russo. “Oltre 1,5 milioni di risultati dei test sono stati comunicati attraverso l’app”, ha detto il ministro.