La Procura della Figc ha aperto un’inchiesta sul caso legato a Luis Suarez e all’esame d’italiano sostenuto dal calciatore uruguaiano per ottenere la cittadinanza. Il procuratore della Federcalcio Giuseppe Chinè ha chiesto la trasmissione degli atti dell’indagine alla magistratura di Perugia, che indaga per rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo i pm, si è trattato di un esame “farsa”, organizzato ad hoc per l’attaccante che in quel momento, raccontano le cronache sportive, era in trattativa per approdare alla Juventus. L’apertura di un’inchiesta federale è l’unica strada che potrebbe portare – nel caso in cui emergessero responsabilità (anche oggettive) del club – a una sanzione in ambito sportivo.
La procura di Perugia ha iscritto nel registro degli indagati, a vario titolo, il rettore dell’università, Giuliana Grego Bolli, il direttore generale dell’Ateneo, Simone Olivieri, l’esaminatore Lorenzo Rocca, Stefania Spina, la docente incaricata di preparare Suarez per il test, e Cinzia Campagna, responsabile di predisporre l’attestato di livello B1 per il calciatore. Tra le intercettazioni ascoltate dagli inquirenti c’è n’è anche una in cui Olivieri parla con Maria Turco, legale che da tempo gestisce molti casi che coinvolgono giocatori della Juventus. Come racconta Il Fatto Quotidiano oggi in edicola, la legale spiega al direttore dell’ateneo un concetto che in sintesi suona così: “In futuro potrebbero venire da voi altri calciatori”. Turco non è indagata.
Quel dialogo, avvenuto prima dell’esame, finirà anche nelle mani della Procura Figc, insieme agli altri atti dell’inchiesta. Tra cui la registrazione integrale in ambientale dell’esame di Suarez, tenutosi giovedì 17 settembre. La prova dura una dozzina di minuti, il calciatore parla in italiano declinando ogni verbo all’infinito. Una circostanza raccontata anche dalla docente incaricata di preparare Suarez: “Non spiccica ‘na parola”, dice Spina intercettata. Poi ancora: “Non coniuga i verbi, non coniuga i verbi. Parla all’infinito“. Però l’esame lo “passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1″.
I pm di Perugia ora hanno bisogno di capire perché la data dell’esame fosse stata anticipata, perché un test ad hoc e se è vero che la prova, che a dire degli studenti può essere molto lunga, sia durata effettivamente meno del solito. Chi e come ha preso accordi. Domande a cui risponderanno gli accertamenti già disposti e dopo che i finanzieri avranno analizzato i documenti sequestrati, valutato le conversazione degli indagati, sentito gli altri protagonisti di questo pasticcio.
Quello che la cronaca sportiva aveva registrato nei giorni scorsi era l’urgenza di far diventare italiano Suarez perché era in corso una trattativa in stato avanzato con la Juventus. “L’esame lo ha organizzato fin nei minimi dettagli la Juve stessa”, scriveva La Gazzetta dello Sport il 19 settembre. Che per prendere l’attaccante aveva bisogno diventasse italiano e quindi comunitario: le caselle per i due giocatori extra-comunitari erano infatti già state occupate dagli arrivi di Arthur (brasiliano) e McKennie (statunitense). Suarez, per via della moglie Sofia Balbi, che ha la cittadinanza perché nipote di friulani, aveva diritto al passaporto italiano, ma solo dopo aver superato l’esame. Un intoppo che all’inizio sembrava superabile e che poi è improvvisamente diventato un problema: dopo un paio di giorni dall’esame “farsa”, infatti, l’arrivo di Suarez in maglia bianconera è stranamente saltato. Anche questo aspetto si cerca una risposta.