Si chiude così la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il membro del governo e che si riferiva alle indagini della Procura del capoluogo abruzzese per la sua partecipazione a una commissione di collaudo per le opere del dopo terremoto del 2009
Prosciolto dall’accusa di disastro e crollo colposo. Lo ha deciso, al termine dell’udienza preliminare, il Gup del tribunale de L’Aquila riguardo alle indagini che riguardavano il ministro della Ricerca e dell’Università, Gaetano Manfredi, difeso dall’avvocato Vincenzo Maiello.
Si chiude così la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il membro del governo e che si riferiva alle indagini della Procura del capoluogo abruzzese per la sua partecipazione a una commissione di collaudo per le opere del dopo terremoto del 2009. Inchiesta nata dopo il rovinoso crollo di un balcone, senza danni alle persone, e che nel 2015 portò all’inserimento nel registro degli indagati di 37 persone, fra cui proprio Manfredi. Insieme a lui sono stati prosciolti anche altri imputati.
In un’intervista al Corriere del dicembre 2019, il ministro aveva assicurato che si trattava di “una contestazione puramente formale a tutte le commissioni di collaudo. Ma non ho fatto nulla di irregolare”.