Riparte in Parlamento l’iter legislativo sul suicidio assistito. “L’Ufficio di presidenza delle commissioni Giustizia e Affari sociali ha stabilito che la prossima settimana inizieranno le audizioni di esperti in relazione al contenuto della sentenza dello scorso settembre della Corte costituzionale sul suicidio assistito”. Ad annunciarlo è il presidente della Commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni, facendo riferimento al “caso Cappato”, per cui la Corte Costituzionale si era pronunciata nel ritenere “non punibile, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio“.”Ogni gruppo – riferisce Perantoni – ha proposto un nominativo, di sicuro abbiamo già concordato le audizioni del Comitato nazionale per la bioetica, della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) e della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi), con i quali gli uffici stabiliranno il calendario”.
“Dovrebbe quindi ripartire l’esame del tema finito nel dimenticatoio istituzionale nonostante il doppio monito della Corte Costituzionale al Parlamento, chiamato a una celere discussione, e la sentenza della Corte di Assise di Massa, che ha significativamente ampliato il diritto di accedere al suicidio assistito, con l’assoluzione di Mina Welby e Marco Cappato per l’aiuto offerto a Davide Trentini”, sottolinea l’Associazione Luca Coscioni. La legge sul fine vita di iniziativa popolare fu depositata alla Camera dei deputati il 13 settembre 2013, allora presieduta da Laura Boldrini.
Mentre, proprio nella giornata di ieri, la Santa Sede è intervenuta con una posizione netta sulla questione, tramite la lettera “Samaritanus bonus: Sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita”, a firma della Congregazione per la dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio), in cui è ribadita una posizione contraria al suicidio assistito e all’eutanasia.