Succede a Ferrara, a pochi giorni dal quindicesimo anniversario della morte del diciottenne per mano, colposa, di quattro agenti di polizia. Lo sfregio viene denunciato su Facebook dal padre che poi annuncia che si è trattato di "una svista di un operaio"
Un cassonetto dei rifiuti che nasconde la targa che ricorda l’omicidio di Federico Aldrovandi. Succede a Ferrara, a pochi giorni dal quindicesimo anniversario della morte del diciottenne per mano, colposa, di quattro agenti di polizia. Lo sfregio viene denunciato su Facebook dal padre Lino Aldrovandi che, con toni sommessi, fa notare come ”forse un po’ di rispetto a pochi giorni da un ricordo particolare in quel luogo di morte di un ragazzo, magari spostando i contenitori un poco più in là, andava considerato”.
“Così è il mondo Federico – prosegue il genitore -, anche nelle piccole cose, anche coprire con un bidone la tua immagine semplice e pura. Sarà stata una svista, diciamo così. Invito le persone a non proferire la minima offesa verso alcuno, sicuro della vostra comprensione”. L’immagine non tarda a essere condivisa centinaia di volte sui social, facendo crescere sdegno e riprovazione.
All’indice finisce la giunta leghista di Ferrara e inizia a circolare una prima giustificazione ufficiosa del fatto. È lo stesso Lino Aldrovandi a riportarla: “Pochi minuti fa sono stato informato che si è trattato di un errore di un operaio che non conosceva la storia. L’ha fatto in buona fede. Sempre secondo l’informazione i cassonetti, se non già fatto, dovrebbero essere spostati. Una svista”.
L’assessore all’ambiente Alessandro Balboni offre a Ilfattoquotidiano.it una versione diversa: “In questi giorni in via Ippodromo si tiene un evento privato organizzato da una contrada del Palio. Gli organizzatori hanno chiesto a Hera (l’azienda che gestisce il servizio rifiuti, ndr) alcuni cassonetti per conferire i rifiuti e loro, quelli della contrada, li hanno posizionati lì. Ci metto la mano sul fuoco che è andata così. Non c’entrano né Hera né il Comune. Ho chiesto all’azienda di spostarli, cosa che è stata fatta immediatamente”.
La festa in questione è quella del Borgo di San Luca, che da anni nella seconda metà di settembre tiene un evento gastronomico proprio dietro ai cancelli dove venne ucciso Federico. Il messaggio della giunta arriva anche al padre, che aggiorna il suo post: “Il Comune non c’entra nulla e, come avevo ipotizzato, si è trattato di una ‘svista’, che non toglie comunque quella delusione provata”.