Il caso riaccende le tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud, e si consuma a circa dieci chilometri a sud del confine marittimo tra i due paesi. Il ministero della Difesa di Seul ha riferito che un funzionario del ministero per la Pesca di cui si erano perse le tracce da lunedì scorso è stato ucciso dai nordcoreani che successivamente hanno cremato il corpo come misura per evitare la diffusione del coronavirus.

“La Corea del Nord ha intercettato l’uomo nelle sue acque e ha commesso un atto di brutalità, uccidendolo a colpi d’arma da fuoco e bruciando il suo corpo, secondo la nostra approfondita analisi di diverse informazioni di intelligence“, ha accusato il ministero, che “condanna con forza un atto così brutale ed esorta il Nord a dare una spiegazione, punendo i responsabili“.

L’uomo, un 47enne dipendente del ministero degli Oceani e della Pesca, era sparito all’improvviso dalla barca a bordo della quale si trovava mentre era impegnata in un tour di ispezione a circa dieci chilometri a sud del confine marittimo tra le due Coree. Le autorità sudcoreane avevano lanciato le ricerche usando navi e aerei nel timore che le correnti avessero fatto finire l’uomo nelle acque nordcoreane.

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