“Basta con le battaglie intestine. Dobbiamo riuscire ad avere una collegialità maggiore, perché alcuni problemi ancora vivi ancora oggi nel M5S derivano, secondo me, anche da un verticismo troppo spinto che c’è stato in un periodo”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, dal presidente della Camera Roberto Fico circa la crisi all’interno del M5s. E aggiunge: “Serve una maggiore collegialità con la quale ognuno può dire la sua e si può trovare una sintesi. Questo non è soltanto il sale della democrazia, ma anche una soluzione utile a tutti e migliore nei contenuti per una maggiore maturità”.
Fico analizza la situazione attuale del M5s: “Ognuno può avere una posizione ed è giusto che ci sia un forte dibattito interno chiaro e trasparente, ma come Movimento dobbiamo trovare una collocazione identitaria. Siamo nati come forza politica anti-establishment che, a un certo punto, è diventata di governo e quindi può avere automaticamente delle contraddizioni interne, che possono essere positive e negative. Ma si tratta di contraddizioni che vanno elaborate per trovare un percorso nuovo – continua – Non c’è dubbio che il Movimento debba spingere al massimo sull’acceleratore in merito ad alcuni temi, come la legge sull’acqua pubblica. Su queste tematiche possiamo fare molto bene, ovvero tornare su quei principi di base sui quali lavoravamo. Nello stesso tempo, però, dobbiamo pensare al Paese per esempio con l’opportunità del Recovery Fund”.
Circa i malumori interni al Movimento, come quello palesato da Alessandro Di Battista, Fico assicura: “Penso che la spaccatura all’interno del M5s non ci sarà. Ogni volte che il Movimento ha avuto dei periodi difficili, alla fine ci si è messi tutti intorno a un tavolo, che in questo caso possono essere gli Stati Generali, per lavorate tutti insieme e arrivare a una sintesi. Non devono prevalere gli interessi personali ma il bene del movimento, che significa anche fare il bene del Paese. Di Battista parla troppo? – prosegue – Ognuno può dire e fare ciò che vuole. L’importante è essere chiari e trasparenti sulle cose che si fanno. Conta la coerenza dei comportamenti, perché sono convinto che tutti insieme possiamo arrivare a un buon risultato per tutto il movimento, rilanciandolo in senso positivo. Non con un rilancio alla maniera dei vecchi partiti ma cercando di affrontare le sfide importantissime del futuro e quindi proporre idee nuove”.
Commento finale sulle discusse dichiarazioni di Beppe Grillo (“Credo nella democrazia diretta, non nella rappresentanza parlamentare”): “C’è un principio di vasi comunicanti tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa. E tutto questo si realizza con una grande partecipazione del popolo alle attività politiche. Io sono convinto che debbano lavorare insieme, perché quando aumentiamo la capacità di scelta dei cittadini aumentiamo contemporaneamente la qualità della politica. Le due cose possono andare insieme”.