Una immagine, voci della famiglia. Alex Zanardi, sottoposto a un nuovo intervento, ha dato i primi segnali di interazione con l’ambiente che lo circonda. Che il campione paralimpico fosse un lottatore era chiaro a tutti. Anche se il bollettino diffuso ieri dal San Raffaele di Milano, dove l’ex pilota è ricoverato dal 24 luglio scorso, è piuttosto chiaro “il quadro clinico generale” resta “complesso ” e “sulla cui prognosi è assolutamente prematuro sbilanciarsi”. Zanardi lotta, dopo il terribile incidente del 19 giugno scorso quando, durante una staffetta di beneficenza in handbike, lungo la Statale 146 a Pienza, in Toscana, ha perso il controllo del suo mezzo e si è scontrato all’uscita di una curva in discesa contro un camion che proveniva dalla direzione opposta.
Nell’impatto, avvenuto a forte velocità, Zanardi perse anche il casco, battendo violentemente la testa contro il mezzo pesante. Sottoposto a un primo intervento neurochirurgico e maxillo-facciale al policlinico le Scotte di Siena, è rimasto sempre in gravi condizioni. Dopo circa un mese di coma farmacologico e altre tre operazioni, il 21 luglio è stato trasferito in un centro specializzato di Lecco per proseguire la riabilitazione ma solo tre giorni dopo, a seguito di alcune complicazioni, è stato trasferito in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano. “Da diversi giorni – hanno comunicato ieri i medici della struttura milanese – Alex Zanardi è sottoposto a sedute di riabilitazione cognitiva e motoria, con somministrazione di stimoli visivi e acustici, ai quali il paziente risponde con transitori e iniziali segni di interazione con l’ambiente. A fronte di questi progressi significativi, i medici ribadiscono, comunque, il permanere di un quadro clinico generale complesso, sulla cui prognosi è assolutamente prematuro sbilanciarsi”.
Zanardi, hanno aggiunto, “sta affrontando un percorso di cure sub-intensive, predisposto da una équipe multidisciplinare coordinata dai professori Luigi Beretta, direttore della Neurorianimazione, Mario Bussi, direttore di Otorinolaringoiatria, Sandro Iannaccone, direttore della Neuroriabilitazione, e Pietro Mortini, direttore della Neurochirurgia”. In questo percorso l’ex pilota, che perse le gambe in un terribile incidente nel 2001 in pista in Germania ed è poi diventato un campione paralimpico ammirato in tutto il mondo, viene sottoposto anche ad alcuni interventi di ricostruzione cranio facciale. “Un primo intervento – hanno rivelato dal San Raffaele – è già stato eseguito con successo, alcuni giorni fa, dal professor Mario Bussi ed è già in programmazione, per le prossime settimane, un secondo intervento che sarà eseguito dal professor Pietro Mortini”.