Trenta coltellate sul corpo di lei, una quindicina su quello dell'arbitro di Lega Pro. Il killer aveva premeditato tutto e ha colpito per uccidere. SI indaga sul nome gridato da Eleonora Manta ("Andrea") e sui biglietti insanguinati trovati nell'androne del condominio
L’ultimo messaggio che Daniele De Santis, arbitro di Lega Pro, ha mandato la sera del 21 settembre – poco prima di essere ucciso insieme alla sua fidanzata Eleonora Manta nel loro condominio a Lecce – è una foto su Whatsapp ai genitori, in cui mostra un quadro che aveva preso dalla casa dei suoi e portato nel suo nuovo appartamento, dove si era appena trasferito con la compagna dopo la loro decisione di andare a vivere insieme. La coppia, 33 anni lui e 30 lei, è stata uccisa con diverse coltellate nella tarda serata di lunedì, sulle scale del palazzo nei pressi della stazione ferroviaria.
L’autopsia sul corpo dei due, condotta dal medico legale Roberto Vaglio a Lecce, ha rivelato che il killer ha colpito con violenza, per uccidere. Trenta coltellate sul corpo di lei, una quindicina su quello del suo fidanzato. Per gli inquirenti la determinazione del killer nell’uccidere la coppia è chiara anche dal tipo di arma usata, un coltello di grosse dimensioni, dello stesso tipo di quelli usati dai macellai o dai sub.
Sono molti gli interrogativi a cui gli investigatori stanno cercando di rispondere. Per questo stanno esaminando anche i telefoni e i computer delle vittime che la procura di Lecce ha sequestrato e affidato a un consulente, Silverio Greco, che dovrà estrapolarli. Tra le ipotesi, Eleonora Manta conosceva l’assassino: un vicino ha riferito di averla sentita urlare “Andrea! No, Andrea!”. Il killer indossava una felpa nera con cappuccio calato sul capo, guanti neri e ha portato con sé un coltellaccio che nascondeva in uno zainetto giallo. Nel cortile esterno del condominio gli inquirenti hanno trovato dei bigliettini insanguinati, che forse l’assassino ha perso nella fuga. Il sangue, che è stato repertato dalla Scientifica, potrebbe essere delle vittime, ma non è escluso che possano anche esserci tracce del sangue dell’assassino, feritosi accidentalmente nell’aggressione. Se così fosse, gli investigatori avrebbero in mano il Dna del killer. Dopo gli esami medico-legali, il procuratore Leonardo Leone De Castris darà il via libera per i funerali della coppia, che forse si terranno a Seclì (Lecce), il piccolo comune salentino da cui Eleonora Manta proveniva.