Un'indagine evidenzia come fleet e mobility manager abbiano registrato una crescita di veicoli aziendali a basse o zero emissioni, che si muovono per lo più in città evitando trasferte. Cresce pure il ricorso alla micromobilità elettrica
Il post lockdown e la convivenza col Covid sta producendo sempre più cambiamenti, soprattutto nell’ambito della mobilità. Un discorso che non può lasciare di certo indietro il tema delle flotte aziendali, che vede i fleet manager alle prese con nuove dinamiche quali minori spostamenti fuori città per trasferte di lavoro E più movimento urbano, sia in auto che con monopattini o scooter, pur di rinunciare ai mezzi pubblici, che possono esporre maggiormente al rischio di contagio da Covid.
Questi sono alcuni trend evidenziati da “Le flotte non si sono fermate”, l’indagine presentata nel corso dell’evento annuale Fleet Motor Day, una due giorni dedicata a fleet e mobility manager, case automobilistiche e società di noleggio, per testare nuovi sistemi di assistenza alla guida e veicoli a zero emissioni. L’evento, promosso da Sumo Publishing insieme a Osservatorio Top Thousand e alle associazioni ANIASA e UNRAE, ha visto la partecipazione di quasi 800 persone e 27 brand di auto, riuniti nell’autodromo di Vallelunga.
Lo studio sulle flotte, presentato a margine dell’evento, è stato condotto tra luglio e agosto e su un campione di 61 fleet e mobility manager di aziende sia nazionali che multinazionali. Di questi, oltre 8 su 10 hanno dichiarato un cambiamento in atto nella gestione della flotta aziendale, che per il 53% riguarda solo alcuni aspetti, mentre per un terzo è stato più generale.
Ciò che è stato evidenziato dall’84% dei gestori è la riduzione del numero di trasferte – quindi meno viaggi lunghi – mentre il restante 16% ha segnalato soprattutto un incremento degli spostamenti urbani, che quindi escludono l’uso dei mezzi pubblici.
Non sono diminuite invece le auto assegnate in flotta rispetto al pre-lockdown, ma sono cresciute le proroghe di contratti a noleggio con le società, per almeno il 61% degli intervistati. E ancora, la formula del noleggio a medio termine, secondo il 16% di questi, è stata il giusto compromesso per rispondere a una mobilità più limitata; di contro c’è stato che il 26% dei gestori ha visto ridurre, nella propria azienda, il numero di veicoli operativi.
Tutte queste nuove dinamiche di mobilità sembrano non aver impattato, però, sul passaggio ai veicoli a basse e zero emissioni nei parchi-auto aziendali. Secondo il 12%, infatti, il numero di elettriche nelle proprie flotte è aumentato, mentre il 22% dichiara un incremento di veicoli ibridi. Un fenomeno che sembra andare di pari passo con quello della diffusione della micromobilità urbana : infatti il 16% dei gestori conferma una crescita dell’uso di monopattini e scooter.
In una fase – chissà quanto ancora lunga – segnata dalla pandemia globale, una nuova declinazione della sicurezza in auto è quella di pulizia, che significa sanificazione (per il 57%) e ignienizzazione (43%) delle auto: attenzioni che il 24% dei fleet manager mette in atto una volta a settimana, mentre il 39% dopo ogni utilizzo, soprattutto quando si tratta di veicoli per il car pooling.