“Dovevamo avviare il percorso verso gli Stati generali. Invece che decidere da solo il metodo, come prevederebbe lo Statuto, ho avviato un percorso di confronto con tutte le realtà del M5s: sarà condiviso, dal coinvolgimento della nostra assemblea degli iscritti non si può prescindere”. A rivendicarlo, il capo politico reggente M5S Vito Crimi al termine dell’assemblea congiunta M5S, convocata tra le polemiche dopo il risultato negativo delle ultime elezioni Regionali, e durata circa quattro ore.
Crimi ha ripercorso, di fronte ai cronisti, i tre scenari presentati ai parlamentari durante l’assemblea: votare subito un capo politico unico, votare subito un organo direttivo collegiale o avviare un percorso per gli Stati Generali. Quest’ultima strada, come è stato sottolineato da diversi parlamentari al termine dell’assemblea, sembra essere quella preferita dai parlamentari: “Il voto online del capo politico? Non è l’ipotesi più accreditata”, ha confermato il deputato Francesco Silvestri.
In merito all’ipotesi del percorso per gli Stati Generali, Crimi ha poi aggiunto: “Ho proposto un comitato di dieci persone per esaminare i contributi che arrivano dalle assemblee territoriali, su cui poi votare”. Un voto che, nonostante le tensioni delle ultime settimane e gli attriti con Davide Casaleggio sulla gestione della piattaforma, sarà organizzato comunque su Rousseau: “È il nostro strumento, non ne vedo altri”, ha tagliato corto il reggente M5s.
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