In un anno in cui la pandemia ha dominato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, molti europei vedono il cambiamento climatico come la più grande minaccia globale. Può sembrare strano, ma è proprio quello che ci dice il sondaggio del Pew Research Center, realizzato su un campione di 14.276 adulti, intervistati al telefono, in un arco di tempo che va dal 10 giugno al 3 agosto 2020.

I paesi presi in considerazione dal sondaggio sono 14, tutti economicamente avanzati: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Regno Unito, Australia, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Canada, Belgio, Danimarca. E dagli intervistati risulta che il 70% di loro considera il cambiamento climatico una grande minaccia per il paese, contro il 69% che afferma lo stesso della diffusione delle malattie infettive. Mentre, per il resto, gli intervistati hanno indicato come minaccia globale il terrorismo per il 66%, il cyber-terrorismo proveniente da altre nazioni per il 65%, la diffusione di armi nucleari per il 61%, la condizione dell’economia globale per il 58%, la povertà globale per il 53%, i conflitti di lunga data tra paesi o gruppi etnici per il 48% e infine le grandi migrazioni per il 40%. Un dato, quest’ultimo, in calo rispetto al sondaggio effettuato diversi anni fa sempre dal Pew Research Center, per cui il gran numero di rifugiati che lasciavano luoghi come Iraq e Siria erano considerati una delle principali minacce da molti paesi. Oggi, in 11 dei 14 paesi esaminati, il movimento di un gran numero di persone da un paese all’altro è visto come la minaccia meno preoccupante rispetto alle altre proposte.

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