Dopo l'autorizzazione a procedere votata da Palazzo Madama con 149 sì, il tribunale dei ministri ha consegnato le carte del procedimento alla procura guidata da Francesco Lo Voi. L'ex ministro: "Avrò un altro processo? La linea sarà la stessa, difendere i confini era un mio dovere"
Tra qualche giorno l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà ufficialmente imputato a Palermo per l’inchiesta Open Arms. Al Palazzo di Giustizia sono arrivate dal Senato le carte che contengono l’ultima autorizzazione a procedere votata il 31 luglio con 149 sì, per i 107 migranti rimasti sette giorni sulla Open Arms nell’agosto 2019, al largo di Lampedusa.
Lo scrive Repubblica spiegando che “i faldoni sono stati consegnati al tribunale de ministri, che li ha girati alla Procura diretta da Francesco Lo Voi. Ora i pubblici ministeri si apprestano a chiedere la fissazione di un’udienza preliminare per l’imputato Salvini”.
Proprio come a Catania, dove Salvini è già imputato per sequestro di persona aggravato e l’udienza è fissata per il 3 ottobre. Lì parte offesa sono i 134 bloccati dalla motonave della Guardia Costiera Gregoretti per cinque giorni, nel luglio dell’anno scorso.
“Avrò anche un processo per Open Arms? Difendere confini e leggi non era mio diritto, ma mio dovere, non da ministro ma da cittadino”, ha commentato Salvini, a Radio 24, ribadendo la linea che terrà anche a Catania.
“Se avrò uno o due processi, la linea sarà la stessa”, spiega. “Sono disposto a accettare una eventuale condanna? Ho piena fiducia nei magistrati”. Poi sottolinea: “Avevo fatto una promessa agli italiani” per la difesa dei confini “ho agito con l’accordo del governo, sono assolutamente tranquillo”.